Folia Canonica 10. (2007)

STUDIES - Dimitrios Salachas: Conciliarita e autorita nella Chiesa - Il concetto del Protos tra i vescovi a diversi livelli nel documento di Ravenna (13 ottobre 2007)

28 DIMITRIOS SALACHAS tualizzato e reso manifesto. Percio con la celebrazione dell’Eucaristia del Signo­re nelle singole Chiese locali, la Chiesa di Dio è edifïcata e cresce, e con la conce- lebrazione si manifesta la comunione tra di esse (cf. UR, 15). Nella Sinassi eucaristica della Chiesa locale il popolo di Dio è chiamato a ra- dunarsi attivamente in unità sotto la presidenza del Vescovo o, in comunione con lui, del presbitero, ehe agiscono nella persona di Cristo, e tutti i fedeli ehe pren- dono parte, sia chierici sia laici, concorrono partecipandovi ciascuno a suo modo secondo il proprio ordine e la diversité di compiti liturgici. Il Vescovo del luogo è sempre responsabile dell’assemblea eucaristica, anche quando l’Eucaristia vie- ne presieduta da un presbitero; in essa è commemorato il suo nome per significa­re che egli presiede la Chiesa locale, in mezzo al presbiterio e diaconato. Lo svol- gimento della celebrazione eucaristica della Chiesa locale mostra come la koin- ônia si attui nella Chiesa locale ehe celebra l’Eucaristia. In questo senso si puo dire ehe la Chiesa locale (diocesi-eparchia) appare già «sinodale» o «conciliare» nella sua struttura. La sinodalità, basata sulla comu­nione ecclesiale, riguarda tutti i membri della comunità nell’obbedienza ed in unione con il Vescovo, il quale è il Protos ed il capo (kephale) della Chiesa loca­le. Nel linguaggio codiciale attuale la Chiesa locale è indicata come ’’Chiesa par- ticolare”. 2. Il Protos a livello delle Chiese locali di una regione «Poiché la Chiesa rivela la sua cattolicità nella synaxis della Chiesa locale, taie cattolicità deve effettivamente manifestarsi in comunione con le altre Chiese ehe professano la stessa fede apostolica e condividono la stessa struttura ecclesiale fondamentale, a cominciare da quelle ehe sono vicine tra loro in virtù della loro comune responsabilitàper la missione nella regione di cuifannoparte. La comu­nione tra le Chiese è espressa nell’ordinazione dei Vescovi» (documento di Ra­venna, n. 22). «Una taie comunione effettiva tra Chiese locali, ciascuna delle quali è la Chiesa cattolica in un determinato luogo, è stata espressa da alcunepratiche: la parteci- pazione dei Vescovi delle sedi limitrofe ail 'ordinazione di un Vescovo per la Chie­sa locale; l 'invito rivolto ad un determinato Vescovo di un 'altra Chiesa a conce­lebrare nella synaxis della Chiesa locale; l'accoglienza estesa a fedeli di tali Chiese a condividere la mensa eucaristica; lo scambio di lettere in occasione di un 'ordinazione; nonché l'ojferta di assistenza materiale» (documento di Raven­na, n. 23). Il sopraccitato can. 34 degli Apostoli invita tutti i Vescovi di una regione di ri- conoscere colui che è il Protos tra di loro, e considerarlo il loro capo (kephale), corne anche il primo (Protos) non puo fare nulla senza il consenso di tutti. Taie norma si applica a tutte le relazioni tra i Vescovi di una regione, sia quelli di una provincia metropolitana, sia di un patriarcato. L’applicazione di questa norma si

Next

/
Oldalképek
Tartalom