Folia Canonica 10. (2007)
PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Luis Navarro: Il divieto di partecipazione attiva nei partiti politici e di assunzione di uffici pubblici
234 LUIS NAVARRO ridici. Percio troviamo esortazioni, raccomandazioni, ecc. Inoltre, la Chiesa è consapevole ehe alcune attività e funzioni se venissero esercitate dai chierici li allontanerebbero da quella missione che è loro propria e costituirebbe un ostaco10 a lasciartrasparire Colui che rappresentano. È quindi comprensibile ehe lungo la storia sia nato un insieme di disposizioni, secondo le quali alcune funzioni, attività, comportamenti sono alieni alio stato clericale, o almeno non si adeguano alio stile di vita del chierico. Il CIC del 1983, sulla scia del codice del 1917, enuncia due principi generali: 1) “I chierici si astengano del tutto da ciô ehe è sconveniente al proprio stato” (can. 285 § l)50; 2) “Evitino ciô che, pur non es- sendo indecoroso, è alieno alio stato clericale” (can. 285 § 2). Poi lo stesso Codice indica alcune attività che sono aliene o non consone alio stato clericale. Proprio fra queste ci sono quelle riguardanti la partecipazione dei chierici nella vita politica e 1’assunzione di incarichi pubblici nella società civile. Inoltre, occorre precisare ehe tali divieti non riguardano solo i momenti in cui 11 chierico svolge il suo ministero, perché lo statuto giuridico dei chierici è una condizione giuridica permanente. II chierico è sempre un ministro sacro, un ministro della Chiesa, che svolge necessariamente un ruolo speciale di rappresen- tanza ehe va öltre i limiti della Chiesa. Infatti il suo agire, anche privato, coinvol- ge la Chiesa, almeno dal punto di vista sociologico e ciô si riflette sull’opinione pubblica, come è accaduto in occasioni di certi recenti comportamenti delittuosi. Poiché il chierico è un ministro sacro, risulta logico ehe tutto nella sua vita debba essere non soltanto non contrario al carattere ricevuto nell’ordinazione, ma anche favorisca la sua funzione e missione nella Chiesa: avvicinare le anime a Dio, essere strumento dell’azione divina nelle anime. IV. La Chiesa e l’ attività politica GH autori ehe hanno scritto sull’argomento durante la vigenza del CIC del 1983 non hanno esitato a riportare le forti parole di Giovanni Paolo II sulla pre- senza di chierici e religiosi nella vita politica e pubblica della società civile51. In uno dei suoi primi discorsi, nel gennaio 1979 affermé: “Siete guide spirituali che si sforzano di orientare e migliorare i cuori dei fedeli affinché, convertiti, vivano 1’amore per Dio e per il prossimo e si impegnino nella promozione della dignità deU’uomo. Siete sacerdoti e religiosi; non siete dirigenti sociali, leaders politici 50 Sara il diritto particolare a determinare che cosa in concreto sia sconveniente alio stato clericale. 51 Cf. J. Herrahz, Adnotationes, in Apollinaris 57 (1984), 514-515; A. Piamonte, Involvement ofclerics in politics and public administration, in Boletin eclesiastico de Filipinos 62 ( 1986), 526-527; J. Achacoso, The Participation of Priests in Politics, in Philippine Canonical Forum (2005), 231.