Folia Canonica 8. (2005)
STUDIES - Lorenzo Lorusso: Il rapporto del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali con le prescrizioni dei libri liturgici. Commento al can. 3 del CCEO
180 LORENZO LORUSSO derata in Oriente in modo strettamente analogo all’iniziazione battesimale. I rituali che introducono alla vita monastica sono parte integrante delle rispettive tradizioni liturgiche delle diverse Chiese orientali e sono fonte preziosa per illustrare il senso ultimo dei monachesimo cristiano (Istr. n. 52). In ogni monastero e in ogni casa degli ordini e delle congregazioni si devono celebrare le Iodi divine ogni giorno, a norma dei tipico, degli statuti e delle legittime consuetudini; ogni giorno si deve celebrare la Divina Liturgia, eccettuati quelli ehe sono esclusi dalle prescrizioni dei libri liturgici (cann. 473 §1; 538 §1). La Chiesa ha una cura speciale dei catecumeni e li introduce alla partecipa- zione della Divina Liturgia, dei sacramenti e delle Iodi divine. Spetta al diritto particolare emanare le norme con cui viene ordinato il catecumenato, determinando ehe cosa devono garantire i catecumeni e quali prerogative sono ad essi ri- conosciute (cann. 9 e 587 §3). Questioni conclusive Secondo il can. 1, il CCEO riguarda solo le Chiese orientali cattoliche, a meno che, per quanto riguarda le relazioni con la Chiesa latina, non sia espressa- mente stabilito diversamente. I fedeli latini sono tenuti alie prescrizioni dei libri liturgici orientali? Coloro che per ragione di ufficio, di ministero o di incarico hanno relazioni frequenti con i fedeli cristiani di una Chiesa sui iuris, secondo il can. 41, devono essere fonnati accuratamente nella conoscenza e nella venera- zione dei rito (comprendente anche la liturgia) della stessa Chiesa, secondo l’importanza dell’ufficio, del ministero o dell’incarico ehe adempiono. Coloro che sono membri di un monastero dipendente, di una casa o di una provincia di un istituto religioso latino ehe viene ascritto, coi consenso della Sede Apostolica, a un’altra Chiesa sui iuris, devono osservare il diritto di questa Chiesa (anche il diritto liturgico), secondo il can. 432. Coloro che ricevono i sacramenti da un presbitero orientale, secondo il can. 674 §2, li riceveranno secondo le prescrizioni liturgiche della Chiesa dei presbitero. II chierico latino ehe concelebra la Divina Liturgia con presbiteri orientali, secondo i cann. 701 e 746 §2, seguirà tutte le prescrizioni dei libri liturgici dei primo celebrante, conservando preferibilmente le vesti liturgiche e le insegne della propria Chiesa latina. Quanto disposto dal can. 3 riguarda le sole prescrizioni dei libri liturgici o anche le varie consuetudini liturgiche? Applicando i criteri di comprensione ed in- terpretazione previsti dal can. 1499, si deve ritenere che il can. 3 prende in consi- derazione solo ed esclusivamente le prescrizioni dei libri liturgici, nel senso proprio del termine, con l’esclusione delle consuetudini liturgiche, ehe quindi sa-