Folia Canonica 6. (2003)

STUDIES - Natale Loda: I sacramenti dell'iniziazione cristiana tra CIC e CCEO nella missione e nell'evangelizzazione da parte della Chiesa

98 NATALE LODA ne della Fede. Purtroppo si assiste alla minimizzazione delle comunità cristiane che, come per esempio le parrocchie, si riducono in piccolo gregge o gruppo, tan­to che moite volte non si riesce a far fronte a gravi nécessita oggettive. Una prima problematica circa i Sacramenti dell’iniziazione cristiana riguar- da il rito e la celebrazione. Nei rapporti tra le Chiese dell’Oriente e la Chiesa lati­na si dibatte circa la celebrazione unitaria dei tre Sacramenti dell’iniziazione cri­stiana e la possibilità di un percorso graduate di esperienza cristiana ehe contem- pli invece l’accoglienza e la piena comprensione dei doni ricevuti90. Il dibattito verte su un principio di scelta pastorale ehe, ponendo quate ele­mento la comprensione e 1’esperienza umana, nella Chiesa latina ha visto una re- alizzazione91, al contrario nelle Chiese dell’Oriente cristiano ha avuto invece un’opposizione. Nelle Chiese orientali il riferimento è al dono di Dio partecipato all’uomo e l’enfasi non è posta al destinatario ma alla fonte. A sostegno di questa concezione vi è la tradizione indivisa ma anche la continuità della Teológia, spiritualité, che hanno costituito la disciplina orientale92. Se da una parte la prassi latina sembrerebbe essere più favorevole per un ap- profondimento di tipo missionario relativamente all’iniziazione cristiana soprat- tutto degli adulti, anche se permangono difficoltà per i fanciulli, occorre pero ri- cordare come si possa ricorrere, in ossequio alia tradizione, alla possibilità di ul­teriori cammini nella formazione cristiana come avviene in un contesto di Chie­se orientali. In tale contesto, seppure la dimensione missionaria in senso stretto ad una valutazione ecclesiologica superficiale potrebbe risultare compressa, o non emersa completamente, tuttavia occorre precisare come nella vita delle sin- gole Chiese sui iuris si sia operata, talora anche con la martyria, una continuità nella prassi tradizionale della iniziazione della vita cristiana. Tale continuità, mantenuta con enormi sacrifici anche della vita, ha realizzato l’assioma: “il sangue dei martiri è il seme di nuovi cristiani”. Altro discorso sono i mutati contesti socio-ecclesiali e culturali ehe richiede- rebbero öltre ad uno studio, adeguate risposte ed un piano che possa essere attua- to per queste comunità. Certamente la proposta di nuovi cammini differenziati dell’iniziazione cri­stiana potrebbe offrire la possibilità di nuovi itinerari secondo una varietas tipo­90P. Caspani, Lo sviluppo dei trattati dal "De Sacramento Baptismi" alia "Iniziazione cristiana ", in Aa. Vv., IISacramento della Fede. Riflessione teologica suiBattesimo in Italia, Cinisello Balsamo 2003, 94—122. 91 F. Marini, II problema dell’età della Cresima, in Aa. Vv., L'iniziazione cristiana, 199—220; R. Lombardi, I Catechismiper l’iniziazione cristiana ed ilprogetto catechistico italiano. Per una proposta di itinerari differenziati, in Aa. Vv., Iniziazione cristiana, 221-263. 92 Si notino i rapporti con le categorie dei cc. 27-28 CCEO.

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