Folia Canonica 5. (2002)

BOOK REVIEWS

322 BOOK REVIEWS MONASTERO ESARCHICO DI S. MARIA DI GROTTAFERRATA, ROMA, Typikôn dei Monad Basiliani di Santa Maria di Grottaferrata, Grottaferrata 2001, XXXII+120 pp. II Monastero esarchico di Santa Maria di Grottaferrata aile porte della Città di Roma se è conosciuto quale monumento storico con tesori di archeológia ed arte, poco noto invece è nella sua realtà ecclesiale, giuridica, ma anche spirituale, ascetica e liturgica. Trattasi infatti di una minuscola Chiesa sui iuris italo bizantina configurata come esarcato e di un Monastero fondato dal monaco Nilo di Rossano nel 1004 prima della dolorosa separazione tra Chiese di Oriente e d’Occidente. Tale monastero che ha sempre regolato la sua vita secondo lo spirito dei monachesimo cenobitico ereditato dalla tradizione basiliana proposta dai SS. Padri fondatori Nilo e Bartolomeo, ha avuto nel tempo numerosi typikà che hanno regolato gli aspetti spirituali e pratici dell’esistenza comunitaria, compresi per quanto ha riguardato la liturgia ulteriori volumi quali 1’antico Typikôn di Biagio dei 1299-1300 che ha avuto una lunga applicazione nel tempo. L’ultimovolume che conteneva il Typikôn dei monaci basiliani criptensi è stato elaborato secondo lo spirito dei Concilio Vaticano II ed entrato in vigore nel 1978, ha richiesto dopo la promulgazione dei CCEO nel 1990 un’ attenta revisione al fine di recepire le nuove istanze ehe via via erano andate emergendo. Tale lavoro öltre a tenere conto delle fonti orientali dei monachesimo cristiano dei primo millennio, alie quali il monachesimo italo-bizantino attinge fin dai primordi la sua linfa, ha ri- preso altresi acribicamente i terni spirituali propri della vita monastica ma anche quelli emersi dalla riflessione dei Concilio Vaticano II e da ulteriori documenti specifici fino al CCEO. In tale ambito si ricorda come lo spirito ecumenico cosi a cuore al Supremo legislatore, sia da sempre vissuto e praticato proprio per le radici ed origini ehe affondano al tempo della Chiesa indivisa, la genesi stessa dei mona­stero ed il suo rapporta di fedeltà continua al Romano Pontefice. Tale “carisma ecumenico” non solo è stato realmente vissuto ed approfondito ma anche è stato incoronato nel Typicon non come primizia di un “già” vissuto, ma dono precursore di nuova koinonia e grazia spirituale del “non ancora”. Il volume si âpre con il decreto di approvazione dei Typicon da parte della Congregazione per le Chiese orientali a cui segue TAtto di promulgazione (17 dicembre 2001) da parte delPArchimandrita Esarca P. Emiliano Fabbricatore. A causa dei necessario riferimento alie fonti orientali dei monachesimo e della tradizione, âpre il codice monastico criptense il “Prologo delle ‘Regole diffuse’ di S. Basilio di S. Basilio di Cesarea” nelle due lingue: quella ufficiale greca ed italiano (p. VIII-XXXII). Tale “prologo” risulta essere parte integrante dei documento criptoferratense come base e riferimento necessari alia millenaria tradizione.

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