Folia Canonica 5. (2002)

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BOOK REVIEWS 321 CANON Law Society OF America (ed.), Code of Canons of the Eastern Churches, Latin - English Edition, New English Translation, Washington 2001, XLI+860 pp. II Codice dei Canoni delle Chiese Orientali fu promulgato da Giovanni Paolo II il 18 ottobre 1990 con la Costituzione Apostolica Sacri canones. Subito dopo l’entrata in vigore, la Canon Law Society of America ne pubblicô il testo ufficiale e la versioné inglese nel 1992, ma con alcuni errori e imprecisioni. Dopo dieci anni dall’entrata in vigore, abbiamo un’edizione riveduta, corretta e aumentata. Dopo il sommario del Codice, il progetto e i principi della traduzione e le abbreviazioni, il volume si âpre con la Costituzione Apostolica promulgatrice del 1990, seguita dalla prefazione all’edizione latina, entrambe in traduzione inglese, senza, purtroppo, il testo latino a fronte. Segue il testo del Codice in inglese con quello latino a fronte e le fonti a piè di pagina. Mancano i riferimenti al Codice latino, a lato dei testo, ma questa lacuna è colmata dalle Távolé dei canoni corrispondenti, anche se senza segni grafici ehe indichino 1’uguaglianza, la similitudine o Ia differenza dei canoni latini con quelli orientali e viceversa. Dopo il testo dei Codice, abbiamo un originale e ampio Indice analitico. Chiudono il volume tre Appendici. La prima contiene la Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister (25 gennaio 1983), dove è rivisto il modo di procedere nell’istruzione delle cause di canonizzazione e viene dato un nuovo ordinamento alla Congregazione per le Cause dei Santi; le Normae servandae in inquisitionibus ab episcopis faciendis in causis sanctorum (7 febbraio 1983) e il Decretum Generale de servorum Dei causis, quorum iudicium in praesens apud Sacram Congregationem pendet (7 febbraio 1983). Questi tre documenti sono tradotti in inglese con testo latino a fronte. La seconda Appendice contiene la Costituzione Apostolica Pastor bonus (28 giugno 1988), sulla Curia Romana, in traduzione con testo latino a fronte. La terza, infine, di grande utilità, contiene 1’accesso alie Fonti, poiché spiega i segni tipografici posti in esse, le edizioni e i singoli autori adoperati per le stesse, i Sinodi delle Chiese orientali recensiti e le abbreviazioni. La presente pregevole edizione dei Codice orientale servira non solo ai cultori dei diritto, ma anche ai parroci, ai loro collaboratori pastorali, aile curie diocesane e, speriamo, agli studenti delle facoltà teologiche e di diritto canonico, perché «si promuova un appropriate studio comparativo di entrambi i Codici anche se esse, a seconda dei loro statuti, hanno per loro principale oggetto lo studio di uno o 1’altro di essi. Infatti la scienza canonica pienamente corrispondente ai titoli di studio ehe queste Facoltà conferiscono, non pu6 prescindere da un tale studio» (Giovanni Paolo II, AAS 83, 1991, 450). Lorenzo LORUSSO

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