Folia Canonica 5. (2002)

STUDIES - Natale Loda: La formula sicut pater et caput relativa al Patriarca mel c. 55 CCEO e le sue implicanze giuridiche

LA FORMULA SICUT PATER ET CAPUT NEL C. 55 CCEO 117 prospettiva differente siano confluiti nel c. 55. Infatti la prima parte di LG n. 27 tratta della funzione di govemare con lamanifestazione dell’essere caput mentre nelFultima parte dello stesso si accenna al govemo della sua famiglia.49 Tale mu- nus regendi del Vescovo e dei Patriarca nei rapporti con i Christifideles nello sta­tus clericale, religioso e laicale diviene un munus pascendi espresso nella forma di SuxKovla patris et pastoris che deve essere esercitata ad exemplar Christi per la cura pastorale dei Christifideles quali subditi et filii.50 Il decreto Christus Dominus n. 16 che dà un contenuto pratico e concreto alla dottrina sviluppata da Lumen Gentium cosi esordisce: “In exercendo suo munere patris ac pastoris, sint Episcopi in medio suorum sicut qui ministrant, boni pastores qui congnoscunt suas oves quosque et ipsae cogno­scunt, veri patres qui spiritu dilectionis et sollicitudinis erga omnes praestant, quorumque auctoritati divinitus quidem collatae omnes grato animo sese subi- ciunt. Integram sui gregis familiam ita congregent atque efforment ut omnes, of­ficiorum suorum conscii, in communione caritatis vivant et operentur”. Emergono qui i concetti di “padre” coni’ amore verso tutti in quanto i Vescovi sono coloro ehe raccolgono Tintera famiglia,51 ma anche il concetto di “pastore” che ha come punto di riferimento Cristo stesso.52 II Vescovo quale pater et pa­stor deve tessere una serie di rapporti con tutti i Christifideles in generale da una parte ed in particolare con i Sacerdoti, secondo un impegno della cura anima­rum,53 Si noti come tali espressioni di pater et caput combinate sembrerebbero porre Tenfasi più alTelemento potestativo ehe pastorale anche se esprimono certa- mente la cura dei proprio gregge, e in questo siano riassunti. 49 Si veda: Acta Synodalia Sacrosancti Concilii Oecumenici Vaticani secundi III, /,, 254-255.11 commento in M.M. Bafuidinsoni, 39 e ss. 50 Si veda nel secondo principio di base per Telaborazione della dottrina delTepiscopato 1 ’ intervento di Mgr. E. Guerry ehe nel suo terzo punto quando paria di Episcopus, Pastor et ca­put rei pastoralis sostiene ehe: “Necessarium est affirmare Episcopum esse utpote successo­rem Apostolorum in sua dioecesi apostolatus caput, et utpote pastorem qui munus habet gre­gem suum regendi ducendique, rei pastoralis diocesanae ducem”, in Acta et Documenta Con­cilio Oecumenico Vaticano Secundo Apparando, Series I (Antepraeparatoria), Cittàdel Vati­cano, * 248-250. La Commissione centrale per il coordinamento dei lavori preparatori dei Concilio dal 13 luglio 1962 inviô gli Schemi ai Padri: PArt. 4 del II Capitolo Normaeparacti- cae della prima parte dei De Animarum cura in genere dello Schema: Praecipuae de anima­rum cura quaestiones era titolato: De Episcopo patre, pastore et servo con i tre sostantivi con- nessi. Si veda Acta et Documenta II, II, 577-581. 51 Cost nei conftonti dei Sacerdoti debbono considerarli come “figli ed amici”. 52 Per Viter di CD: Bafuidinsoni, Le 'munus regendi ’ (nt. 48), 47 e ss. 53 Se ne vedano le discussioni in sede conciliare in Bafuidinsoni, Le ‘munus regendi ' (nt. 48), 56 e ss.

Next

/
Oldalképek
Tartalom