Folia Canonica 5. (2002)

STUDIES - Natale Loda: La formula sicut pater et caput relativa al Patriarca mel c. 55 CCEO e le sue implicanze giuridiche

116 NATALE LODA Pontifice data seu agnita, suo cuique patriarchatui seu ritui tamquam pater et ca­,,46 put praesunt. La specificazione ehe tale amplissima potestas è a Romano Pontifice data seu agnita... tamquam Pater et caput si deve riferire alPintuizione e proposizio- ne dei Cardinale Ignace Gabriele Tappouni, traendone conferma e prova docu- mentale dai Verbali conservati negli Archivi dei Pontificium Consilium de Le­gum Textibus interpretandis fi Infatti, nella Pontificia Commissione per la reda- zione dei Codice di Diritto canonico orientale che aveva per oggetto i can. 230-250, ventiduesima Plenaria, nella discussione relativa al c. 231, dopo vari interventi si legge: “L'Emo Tappouni, nel § 1 dei presente canone, vorrebbe fatta la seguente aggiunta “quippe qui amplissimâ potestate suo cuique patriarchatui seu ritui tamquam pa­ter et caput praesunt”, la quale mentre consacra il titolo più semplice e più caro dei Patriarchi (“pater et caput...”), rende menő freddo il paragrafo in parola, dà la mo- tivazione dell’affermazione che esso contiene e, insieme, gli dà un colore orienta­le. Gli Emi consentono notando che, come sostanza e portata di legge, l’aggiunta in parola non modifica punto il paragrafo”. Si è ritrovata in questa parte l’origine dell’inserimento della formula nel ca­none codiciale fino al CCEO. Il Concilio Vaticano II ha presentato rispetto al Vescovo ma pure il Patriarca sia gli elementi della patemità come del potere, in un conteste di munus regendi anche se occorre ricordare l’orientamento tipico pastorale deli’assise ehe aveva presente la salus animarum fi Si puô notare come in Lumen Gentium n. 27 nella parte relativa ai Vescovi sia invertito lo schema formulare anticipando l’elemento potestativo rispetto all’altropaternale, cosi corne poi gli stessi ma in 46 47 48 46Per quanto riguarda le fonti si citano le seguenti: Syn. Libanen. Maronitarum, a. 1736, pars III, cap. IV,4; S. Innocentius I, litt. Et onus et onor, a.c. 415; Innocentius III, litt. Soli­tae benignitatis, a. 1201-2: “Circa illum”; litt. Quoddie, 1 iun. 1202: “Nos igitur”', litt. Evan­gelien docente, 21 ián. 1205:“Et ego videns”', litt. Inter quatuor, 2 aug. 1206; litt. Scriptum est, 18 aug. 1212; Pius VII, litt. ap. Simul ac spectabilium, 8 iul. 1815; Leo XIII, m. p. Auspicia re­rum, 19mart. 1896. Syn. Armen., a. 1911,155; Syn. Alexandrin. Coptorum, a. 1898, sect. II, cap. Ill, art. VII, §4, XVI; set. Ill, cap. I, art. Ill, I; Syn. Sciarfen. Syrorum, a. 1888, cap. V, art. XIII, §3, n. 3; cap. VII, art. III, 6. 47 Si deve ail’intervento del Padre Ivan ZuZek ed alla benevolenza del Pontificium Consi­lium de Legum Testibus Interpretandis che ha concesso il permesso di pubblicazione dei ver­bale di adunanza relativo a tale argomento. Pontificia Commissione per la redazione del Codice di Diritto Canonico Orientale, Prot. N. 541/542, Ventiduesima plenaria, Intero testo dei Codice di Diritto canonico orientale. Verbali delle Adunanze plenarie degli E.mi: anno 1945: 9 aprile, 26 novembre, 17 dicembre; anno 1946: 16 e 30 gennaio, 13 e 27febbra- io, 13, 20e27maggio, 3, 10,15e29aprile, 15e29maggio, 5e 12giugno; anno 1948:21 gen­naio, [Città del Vaticano], Tipográfia Poliglotta Vaticana 1950,44—45. 48 M.M. Bafuidinsoni, Le ‘munus regendi ’ de l'Évêque diocésain comme 'munuspatris et pastoris ’ selon le Concile Vatican II, Roma 1999, 32.

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