Folia Canonica 4. (2001)
STUDIES - Péter Erdő: Il concordato in Europa
IL CONCORDATO IN EUROPA 47 secondo le loro diverse pretese provenienti dai loro diversi principi di fede e secondo la loro diversa realtà sociologica. La differenza di contenuto e di carattere di questi accordi non significa una disuguaglianza giuridica delle varie comunità e Chiese, anzi, essa puö rendere possibile per loro un contatto con lo Stato che rispondi al loro carattere proprio essendo cost un’espressione dell’uguaglianza delle diverse comunità religiose.5 Secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II la libertà della Chiesa è principio fondamentale nelle relazioni fra Chiesa e ordinamento giuridico della società civile (Dignitatis humanae 13a) e la Chiesa “rivendica a sé la libertà corne autorità spirituale, fondata da Cristo Signore, alla quale per mandato divino incombe l’obbligo di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo ad ogni creatura. Parimenti la Chiesa rivendica a sé la libertà in quanto è anche una società di uomini ehe hanno il diritto di vivere nella società civile secondo le norme della fede cristiana” (ivi 13b). Per far valere questa libertà, necessaria alla propria missione, la Chiesa continua a coltivare rapporti con gli Stati e le comunità politiche del mondo anche in forma di accordi bilaterali e multilateral!. II. NOZIONE E TIPOLÓGIA DEI “CONCORDATI” CONTEMPORANEI In un senso più generico si parla di concordati per indicare qualsiasi tipo di accordo bilaterale contratto tra la Santa Sede e uno Stato od altro soggetto di diritto internazionale. Nel senso vero e proprio della parola il concordato è quel tipo speciale di accordi che regolamenta in modo solenne e durevole tutto l’insieme dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica in un paese. Il pontificate attuale è ricco di accordi bilaterali. Si parla persino di una diplomazia concordataria di Giovanni Paolo II.6 Dall’inizio deli’attuale pontificate fino al 1 ottobre 2000 sono stati contratti dalla Santa Sede 75 accordi diplomatici bilaterali (tra i quali 60 con partner europei),7 per la maggior parte con Stati sovrani, ma a volte con membri di uno Stato federate (cosi con 11 “Länder” della Germania che non sono sovrani) o con l’OLP, nel febbraio 2000. Per quanto riguarda la divisione di questi accordi secondo il loro genere formate, un vero e proprio concordato è stato concluso in questo periodo di tempo soltanto con la Polonia, nel 1993. Il tipo più diffuso di questi patti 5 Cf. P. Erdő, Állam és egyház elválasztásának rendszere és a kétoldalú megállapodások, in Miniszterelnöki Hivatal (Ufficio del Primo Ministro), Magyarországi egyházak, felekezetek, vallási közösségek 1995-1996, Budapest 1996, 222. 6 J.-B. D’Onorio, La diplomatie concordataire de Jean Paul II, in Id. (dir.), La diplomatie de Jean Paul II (Etudes de l’Institut européen des Relations Eglise-Etat), Paris 2000, 251-301. 7 Per una edizione dei testo di questi accordi védi J. T. Martin De Agar, Raccolta di concordati 1950-1999, Città dei Vaticano 2000.