Folia Canonica 4. (2001)
PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Péter Szabó: Forma canonica dei matrimoni misto CIC/CCEO - Questioni intorno al significato dell'interventus ministri sacri (CIC c. 1127, § 1) in prospettive dottrinali
FORMA CANONICA DEI MATRIMONI MISTI CIC/CCEO 259 La regolamentazione della forma dei matrimoni misti come punto d’incontro di due ordinamenti legali è un problema che porta conflitti per sua stessa natura.14 Dopo quanto è stato detto sembra tuttavia doveroso sollevare anche un’altra questione. Se la legittimità del diritto ortodosso venne già riconosciuta dalla Chiesa cattolica - è questo fatto oggi è fuori dubbio - il c. 1127, § 1 non dovrebbe mai prestare una maggiore attenzione per essere in accordo con le norme acattoliche in tutti quei casi in cui esse non contrastano la dottrina cattolica? Giova notare che una tale flessibilità nel Codice orientale è già presente.15 Forse era discutibile quanto fosse sicura la base teologica del riconoscimento cattolico del diritto ortodosso.16 Dopo questo riconoscimento pero è difficile spiegare la riluttanza nel trarre le conseguenze pratiche ehe ne derivano. Riluttanza secondo la nostra visione osservabile anche nel caso dei cc. 1059 e 1127 del CIC. * Infine, siccome già le stesse questioni qui sollevate suggeriscono certe conclusioni, invece di una conclusione finale, sembra utile porre un’ultima domanda. Il fatto ehe la dottrina latina anche oggi insiste sull’irrilevanza della benedizione sacerdotale, nonostante le ragioni di peso sopraccitate, suggeri see che il motivo dell’insistenza è più profondo ehe la pura adesione aile proprie tradizioni disciplinari. Un taie motivo puo essere la preoccupazione ehe il dare importanza alla benedizione sacerdotale porti inevitabilmente alla relativizza- zione dei principio consensus facit matrimonium. Tenuto conto dell’approfondimento della struttura essenziale del matrimonio, dovuto proprio alle nuove prospettive portate dal Codice orientale nell’am- bito dell’ordinamento cattolico, sembra che si tratti di una preoccupazione ehe forse potrebbe cominciare ad essere superata. Nella struttura dei matrimonio sacramentale sono distinguibili due livelli ben diversi. Prima di tutto c’è la substantia sacramenti: nucleo immutabile istituito da Cristo e sottratto al potere 14NAVARRETE, La giurisdizione (nt. 12), 117. 15 II CCEO c. 780, § 2 dichiara: un matrimonio trauna parte cattolica e una parte battezzata acattolica, salvo restando il diritto divino, è regolato anche dal diritto proprio della Chiesa... alla quale la parte acattolica appartiene. 16 Cf. le interpretazioni discordanti della clausola finale del NEP 4. Queste discordanze dimostrano ehe la problematica ehe cerca di dare una chiara spiegazione dottrinale al fondamento della giurisdizione dei vescovi ortodossi, secondo parecchi canonisti, non puô ancor essere considerata una questione soddisfacentemente risolta; cf. ad esempio: L. Spinelli, L’incidenza delta comunione gerarchica nell’esercizio della potestà di giurisdizione dei vescovi ortodossi, in Incontro fra canoni d’Oriente e d’Occidente. Atti del Congresso Intemazionale, R. Coppola (a cura di), II, Bari [1994], 183-191; G. Ghirlanda, Riflessioni sulla «Nota explicativa praevia» alla «Lumen gentium», in Gregorianum 69 (1988) 324-331.