Folia Canonica 4. (2001)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Janusz Kowal: "Causa efficiens" del matrimonio, con uno speciale riguardo al dibattito nel contesto del CCEO

248 JANUSZ KOWAL chiamati tre soggetti giuridici, i nubendi e la divinitá che interviene in modo cogente e ad substantiam attraverso la Chiesa che opera mediante un suo rappresentante che è il sacerdote».47 In tale prospettiva si spiega anche la ragione per la quale il patto matrimoniale non viene ad esistere senza la benedizione nuziale. Poi alcuni autori, senza mezzi termini, affermano ehe la differenza nella formulazione dei canoni 1057 CIC e 817 CCEO proviene dal fatto, che si è cercato di evitare a tutti i costi la dichiarazione ehe il matrimonio viene costituito dal consenso degli sposi.48 In conseguenza viene affermato ehe, a differenza della dottrina occidentale, il ministro del sacramento del matrimonio è il sacerdote e non gli sposi. Per sostenere taie posizione49 si cita il frammento della costituzione Gaudium et spes, nel quale si dice che: questo vincolo sacro in vista del bene dei coniugi e della prole che della société, non dipende dali’arbitrio dell’uomo. Perché è Dio stesso l’autore del matrimonio, dotato di molteplici valori e fini;... Cristo Signore ha diffuso 1’abbondanza delle sue benedizioni su questo amore multiforme, sgorgato dalla fonte della divina caritá e strutturato sui modello della sua unione con la Chiesa,50 e si fa notare ehe «il testo citato, non dice che il marito e la moglie amministrano l’uno a l’altro il sacramento dei matrimonio».51 47 Bucci, Per la storia (nt. 45), 46-47. L’Autore spiega nella nota: «Questo aspetto “trilaterale” dei matrimonio cristiano orientale è chiaro ed evidente nelle fonti e nella storia giuridica delle Chiese Orientali, ma nient’affatto rilevato dalla dottrina» (p. 47, nt. 157). Infatti già qualche pagina prima 1’Autore afferma: «In Clemente Alessandrino “la donna che ha ricevuto il seme si raccoglie in sé stessa per operare insieme al Creatore” (dando spunto poi alla dottrina della canonistica maronita dei secoli successivi secondo la quale il matri­monio è un patto a tre tra i nubendi e la divinité) e il matrimonio è necessario non tanto per la procreazione dei figli ma per il bene dei paese e la perfezione del mondo» (p. 43^14). 48 Vívó de Undabarrena, El matrimonio (nt. 44), 588: «Es claro que lo pretendido ha sido evitar a todo trance la declaration de que el consenti mi ento es lo que constituye el matrimonio, si Bien se consigne explicitamente que es un elemento indispensable del matrimonio. Pensemos que el párrafo primero del canon sin más, tal y como lo había recogido el Motu Proprio transcribiéndolo del Código latino, tenia por lo menos que chocar con la sensibilidad oriental». 49 Alcuni Autori fanno anche, in questo punto, riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica,n. 1623. In genere, perö, sono gli scritti precedenti alia editio tipica latina dal 1997. Cf. peres. R. M etz, Le nouveau droit des églises orientales catholiques, Paris 1997,214-215; D. Salachas, Il sacramento del matrimonio nel Nuovo Diritto Canonico delle Chiese orientali, Roma-Bologna 1994, 182. 50 GS 48. Testo italiano da: Vadakumcherry, II diritto matrimoniale (nt. 42), 156. 51 Vadakumcherry, II diritto matrimoniale (nt. 42), 156. Parlando degli sposi come ministri del sacramento del matrimonio, l’Autore afferma che: «la catechesi orientale non sostiene questa teória. Secondo l’insegnamento orientale il sacramento del matrimonio è ufficiato con il sacro rito (benedizione) compiuto dal sacerdote come ministro di Dio pienamente investito, e pertanto un diacono non è competente a benedire un matrimonio. Ne

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