Folia Canonica 3. (2000)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Géza Kuminetz: Alcune osservazioni sui titoli di competenza nelle cause di nullita matrimoniale con particolare riferimento ai punti 3-4. del canone 1673

TITOLI DI COMPETENZA NELLE CAUSE DI NULLITÀ 275 venuta”18. Per rafforzare la validità di questa soluzione, Ochoa allega due ragioni. La prima tratta di alcune regulae iuris: Impossibilium nulla obligatio. La legge deve essere sempre razionabile, giusta e utile. In realtà, quando parliamo di irreperibilità della parte convenuta, questa situazione rende sempre inutile la norma del canone 1673, 3. Inoltre l’irreperibilità della parte convenuta è molto spesso dolosa, e quindi si potrebbe anche richiamare in noto brocardo: Nemini dolus suus prodesse debet. La seconda ragione: “Le norme processuali tendono sempre a garantire 1’interesse e bene pubblico, restando anche salvi i legittimi interessi e diritti delle parti. Nel caso ehe ci occupa, esiste una norma legale stabilita per ragioni di bene pubblico e tendente ad accelerare e ridurre i tempi processuali...il Codice riconosce un diritto alia parte attrice, ehe è cer- tamente ordinato a raggiungere il bene pubblico, il cui servizio è reso impossibile dall’atteggiamento doloso o menő ma sempre d’interesse privato, della parte convenuta che si rende irreperibile. È ovvio che in questo incontro d’interessi, deve prevalare il bene ed interesse pubblico su quello privato.”19 4. Titolo: Il luogo della maggior parte delle prove Questo titolo è molto simile al precedente, perché anche qui ci sono delle condizioni. Il legislatore ha introdotto questo titolo principalmente alio scopo di: a, rendere più facile...l’istruzione della causa; b, risparmiare tempo, lavoro e spese aile parti ed... ai testi; c, evitare nella misura dei possibile l’istruttoria della causa per rogatorie; d, mettere il giudice in contatto diretto con l’ambiente processuale della causa. Si tratta della maggior parte delle prove. Le prove ammesse dal diritto possono essere diverse: per es. la prova testimoniale, la prova documentale, la prova peritale e i certificati. Tuttavia l’espressione “la maggior parte delle prove” usata dal canone è molto generica. Come si puo applicarle correttamente nei casi concreti? È importante non soltanto il loro numero, ma anche il loro peso. Il termine “pleraeque” ha un senso non soltanto quantitativo, ma anche qualitativo, sta a significare non solo le prove presentate dall’attore ma anche quelle presentate dalla parte convenuta, öltre a quelle ehe devono essere raccolte ex officio dal giudice. Queste condizioni sono essenziali, quindi toccano la validità del titolo di competenza. La prima condizione: il vicario giudiziale dei domicilio della parte convenuta deve dare il suo consenso per adire il foro delle prove. La seconda: il vicario giudiziale, prima di dare o negare il sopra menzionato consenso, deve chiedere alla parte convenuta se abbia qualcosa da eccepire. Allora non si tratta solo di sentirla, come abbiamo letto nel titolo precedente. Il vicario giudiziale, 18 Ochoa, Ititoli (nt. 1), 168-169. 19 Ochoa, / titoli (nt. 1), 170.

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