Folia Canonica 3. (2000)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Ján Duda: La formazione, nomina e rimozione dei giudici ecclesiastici

262 JÁN DUDA OSSERVAZIONI CONCLUSIVE 23. In conclussione ritengo opportuno sottolineare alcuni punti ehe sono, a mio avviso, i più importanti nella vita della Chiesa di oggi. Bisogna sottolineare la rilevanza della formazione teologico-pastorale dei giudici ecclesiastici. Per giudice non basta di essere un vero esperto in campo giuridico della Chiesa, ma bisogna ehe sia un uomo della Chiesa, un pastore della Chiesa. Perché l’attività giudiziaria è una parte dell’attività pastorale della Chiesa. Un altra cosa da rilevare è quella della formazione morale dei giudici ecclesiastici. Lui deve conoscere e applicare le leggi della Chiesa, ma è vero, che deve anche rispettare l’osservanza di tali leggi, non soltanto delle norme giuridiche, ma anche quelle morali. Perché un’autorità giuridica della Chiesa deve essere anche un’autorità morale per i fedeli della Chiesa. Bisogna ribadire di nuovo il principio di legalità nella vita della Chiesa. Non è lecito non rispettare le leggi nel govemare la Chiesa (lo stesso vale nell’eser- cizio della potestà giudiziale ehe è una parte della potestas regiminis), perché, come ha osservato il papa Giovanni Paolo II, “il fine (del codice, cioè il corpo delle leggi della Chiesa) è di creare tale ordine nella société ecclesiale ehe, assegnando il primato all’amore, alla grazia e ai carismi, rende più agevole contemporaneamente il loro organico sviluppo nella vita sia della società ecclesiale, sia aile singole persone... (ed è) lo strumento indispensabile per assicurare il debito ordine sia nella vita individuale e sociale, sia nell’attività stessa della Chiesa”.76 xi. 76 Ioannes Paulus II, cost. ap. Sacrae disciplinae leges, 25.1. 1983, in AAS 75/11 (1983)

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