Folia Canonica 2. (1999)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE. - Julio García Martín: Il ruolo specifico del sacerdote nelle missioni

350 JULIO GARCIA MARTIN 1. Le missioni come attività missionaria Le missioni o attività missionaria sono una forma di adempiere Tunica missione della Chiesa. Il Codice considera l’attività missionaria come una attività specifica distinta da altri mezzi con i quali viene esercitata la funzione di insegnare della Chiesa, come la predicazione in genere, le missioni popolari (c. 770) o la educazione cattolica onde evitare confusioni. II Codice tratta di dare la nozione di missioni nel c. 786. L’elaborazione di questo canone ci dimostra le difficoltà incontrate, già manifestate durante il summenzionato concilio, ma superate in certo qualmodo dal decr. Ad gentes, e ehe dimostrano le difficoltà interne alla Chiesa, diverse correnti e problemi dottrinali, di carattere teologico, e difficoltà esterne, di carattere sociale e politico14 15. Per riuscire nel suo intento il legislatore ha dovuto tenere conto di diversi elementi presi insieme, gli uomini destinatari e i loro rapporte con la Chiesa, il contenuto delTazione della Chiesa e la condizione della circoscrizione ecclesiastica determinata dal rappporto degli uomini con la Chiesa. Da qui ehe la nozione di missioni ad gentes sia una realtà complessa. Gli elementi ehe caratterizzano e distinguono l’attività missionaria ad gentes o missioni dalle altre attività sono i destinatari, i non credenti, il contenuto della predicazione in rapporte con i destinatari, e la finalità, impiantare la chiesa, costituire chiese particolari. Questa situazione richiede un regime speciale. 1.1. I destinatari La prima nota caratteristica di questa attività sono i destinatari. “La peculia- rità di questa missione ad gentes deriva dal fattoche si rivolgeai non cristiani”16. II c. 786 dice che i destinatari sono i popoli o gruppi nei quali non è impiantata la Chiesa. II testo non sembra molto chiaro perché fa dipendere i destinatari dell’attività missionaria dalla condizione giuridica della chiesa particolare, quando in realtà, come si è accennato, è il contrario, cioè sono gli uomini, la porzione dei Popolo di Dio, coloro ehe permettono determinare la finalità dell’attività missionaria. Il c. 786 considera principalmente la condizione giu­ridica della chiesa particolare. Invece i c. 787 e 788 considerano la situazione degli uomini nei confronti della Chiesa e determinano ehe i non credenti in Cristo sono i destinatari dell’attività dei missionari e, quindi, questi sono i destinatari dell’attività missionaria. Caratteristica essenziale di questi destina­tari è il non aver sentito mai pariare di Cristo e quello li distingue da coloro ehe avendo ricevuto il battesimo hanno perso la fede. Con questi ultimi si esercita 14 Redemptoris missio, n. 31. 15 Cf. J. GARCÍA Martín, Las misiones en la enciclica «Redemptoris Missio» responsa- bilidad de toda la Igle sia, in Commentarium pro Religiosis et Missionariis 72 (1991) 293-296. 16 Redemptoris Missio, n. 34.

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