Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1941

34 »Sono stato a Pannonhalma, eondotto da eortesi amici a visi­tlare i /coïtesi monaci sul colle benedettino, che riassume nel mo­niastero e nei suoi documenti lo scorcio stor;ieo di tanto délia civiltà ungherese dai primordi ad oggi; ho V]isto quanto bene quei figli del gran patriarca dei cenobiti d'Ocqidentje insegnano l'italiano ai loro discepoli magiari. II successo ch'essi vi conseguono è veramente ammirevole, ma udendo quei giovinettji reci'tare poesie nostre, e fra le più ardue, con ottima pronuncia, dizjione e iritelligenza, ascol­tandoli intonare canti ungheresi e litaliani, mi ha colpito anzitutto e profondamente una qualité, una disposizione d|i quelle fresche voei ed intelligenze, non solo a intendere e pronunciare, ma a modu­lare la parola délia lingua italiana, la musica intima e propria­mente radicale délia parlata nostrana, pur in vooe di Stirpe dfiversa. E la diversité, nel fatto di quelle giovan,i intelligenze, non si pale­sava nello sforzo, ma nella séria e commovente attenzione in quel che dicevano. So che necessità e coltura e anche una particolare atti'tudine e una disposizjione naturale e fonetica, oltre che intellet­tuale, hanno conformato la vostra nazione a rendersi familiari moite lingue straniere, ma anche quei reverendi padri mi hanno detto che nell'apprendere l'italiano i successi dei giovani allievi sono singolari fra tuttfi. Nel riscontrar questo in quei giovanotti serï ed alacri, da parte che mi commovesse come italiano e come scrit­tore italiano, sono sicuro d'avervi colto la radjice d'un amore natu­rale ed intellettuale insieme, l'intimità originale délia coltura ita­liana in terra magiara, nella tradizione religiosa e poli'tica, storica e di costume e gusto, iniziáta dal re Santo Stefano coU'accog^iervi i benedettini romani, prosegu^ta dalle altre dinastie e dal re uma­nista, e dalla nazione ungherese attraverso dieci secoli e tante vi­cende, e, più eroicamente che mai, nella tragédia dell'invasione ottomana. Ascol'tando quei igiovani Scolari, ho sentito di cogliere alla radice qualcosa, un elemento dello spirito originale della na­zione, pronunciato in italiano.« Vi sono stati ancora Sua Ecc. Ezio M. Gray Vice Présidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, Sua Ecc. Cav. O. C. S. Dott. Vincenzo Azzolini, governatore della Banca d'Italia, Gov. Uff. Gae­tano Giacomelli segretario generale della Banca d'Italia, il Dott. Cav. Uff. Paolo Vecchia, capo di Gabinetto, Corrado Orlandi Can­tucci, segretario di Legazione Italiana, il Col. Guido Romanelli, presidente della Banca Italo-ungherese di Budapest), il Dott. Aldo Bizzarri, direttore generale dell'Istituto Italiano di Cultura per l'Ungheria, il Dott. Bruno Tenti, direttore generale del coordina­mento tributario, Leo Mancini, professore alla facoltà di Scienze politiche della R. Université di Roma e il Comm. Dott. Eugenio Mattirolo, segretario particolare di Sua Ecc. Azzolini. 4. Diritto pubblico Sua Ecc. il R. Ministro ungherese dei Culti e deiris'truzione Pubblica ha concesso al Ginnasio Benedettino di Pannonhalma »Conti Galeazzo e Costanzo Ciano« il diritto di rilasciare pagelle equipollenti«a quelle dello Stato, per le classi I —III nell'anno sco­lastico 1941—2. (119.704/1942. V. K. M. — 1 marzo 1942.)

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