Varga Edith szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 78. (Budapest, 1993)

TONIOLO, FEDERICA: I dipinti di Francesco Francia e della sua bottega conservati al Museo di Belle Arti

tuto dal pittore in modo quasi sovrapponibile al dipinto di Budapest come indicano anche le dimensioni. A parte la diversa inclinazione della testa del Bambino e la posizione della dita della mano sinistra della Vergine le due figure, racchiuse nel manto che dal capo di Maria ricade allargandosi in ampie e calibrate falde appena trattenuto dalla mano del Bimbo, appaiono identiche. Quasi uguali sono poi le pieghe del panneggio e viene ripetuto anche l'ampio giro del mantello attorno al braccio sinistro della Vergine. L'alta qualità dei dipinti rende certa per entrambi l'autografia di Francesco che probabilmente per l'esecuzione si è servito di un cartone. Lo stesso modello fu utilizzato, come noto per primo Venturi (1914), anche per la parte centrale della Madonna con il Bambino tra due Angeli del museo di Budapest, (fig. 35). 23 Qui perô lo scarto qualitativo dell'esecuzione estremamente più rigida e secca, l'incapacità di creare volumetria attraverso graduali trapassi di chiaroscuro, la resa affrettata e sommaria del paesaggio, rendono evidente 1'intervento della bottega, accettato del resto da quasi tutta la critica. Opere eseguite dalla bottega del Francia credo siano anche gli altri due quadri raffiguranti la Vergine e il bimbo conservati al Szépművészeti Múzeum. Il primo, una Madonna con il Bambino e San Giovannino (fig. 36) 24 attribuito variamente dalla critica a Francesco, alia bottega, ai figli Giacomo e Giulio o aH'allievo Jacopo Boateri, potrebbe essere opera di collaborazione. II maestro rivela il suo intervento soprattutto nel paesaggio mentre probabilmente ad un allievo si devono le figure e in particolare quella del San Giovannino più rigida nel chiaroscuro e mal riuscita nello scorcio. La Madonna con il Bambino nel paesaggio (fig. 37) 25 è invece nella sua interezza esecuzione di un allievo per l'estrema semplificazione, per il panneggio quasi senza corpo, e per la mancanza di definizione del paesaggio soprattutto nella parte centrale. Dell'esistenza di una bottega del Francia siamo informati dal Mal­vasia. 20 Lo storico bolognese nella Felsina Pittrice dice di aver avuto tra le mani le Vacchette cioè i libri di bottega del Francia nelle quali, oltre aile varie annotazioni di spese, commissioni, eccetera, leggeva più di duecento nomi di Scolari che avevano frequentato in diversi momenti lo studio del maestro a Bologna. Di questi documenti non si è più avuta traccia ma al di là della veridicità dell'esistenza delle Vacchette, sono proprio dipinti come questi di Budapest, assieme a molte altre opere sparse un po' dovunque nel mondo, che testimoniano come Francesco fu coadiuvato, 23 Inv. n. 61 ; tavola, cm. 67,2 x 50 ; prov. : Coll. Esterházy, dal 1871 al Museo di Budapest, depositi ; per la bibliográfia, oltre a Venturi, op. cit. (n. 21) p. 960, p. 952, nota n. I, si veda fino al 1967 Pigler, op. cit. (n. 7) p. 242 ; e poi Berenson, op. cit. (n. 7) p. 147 ; Museum of . . ., op. cit. (n. 7) p. 43. 24 Inv. n. 48 ; tavola, cm 57 x 43,7 ; prov. : Coll. Esterházy, dal 1871 è al museo di Buda­pest ; iscr. : sul cartiglio attorno alla croce tenuta da S. Giovannino si legge : « ECCE AG (NUS ) DEI ECCE QUI TOUT P EC ATA MUNDI». Per la bibliográfia fino al 1967 cf. Pigler, op. cit. (n. 7) pp. 240-241 ; poi Berenson op. cit. (n. 7) p. 147 ; Museum of . . ., op. cit. (n. 7) p. 43. 25 Inv. n. 4232 ; tavola, cm 76 x 58,5 ; prov. : una iscrizione sul retro della tavola attesta che appartenne al pittore Giovanni Maria Morandi (1622-1717) ; Coll. J. Pálffy e dal 1912 al Museo di Budapest, depositi ; per la bibliográfia cf. Pigler, op. cit. (n. 7) p. 243 ; Museum of . . ., op. cit. (n. 7) p. 43. 26 Malvasia, op. cit. (n. 2) p. 56.

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