Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)
KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia
24. Kovács, Mihály: Uomo romano, 1843, Museo Dobó István, Eger Dopo il 1849 perö, si potevano incontrare non soltanto viaggiatori, archeologi e artisti ungheresi, ma anche un alto numero di immigrati che stavano a Roma, a Firenze e in altre città italiane. Quelli più attivi nei campi finora descritti poterono inserirsi nella vita culturale delle città. 56 Dobbiamo menzionare soprattutto Ferenc Pulszky (ripr. 11.), l'eccellente archeologo ungherese che, essendo stato, nel 1848, membro del governo rivoluzionario magiaro, dopo il 1860 emigrö a Firenze, dove poi fondö un salotto letterario molto popolare. La sua casa di via Bárdi ospitö spesso Francesco Dall'Ongaro, il poeta veneziano che dava letture a un pubblico internazionale. Nel 1865 in tutta Italia si festeggiö il 600° anniversario della nascita di Dante e il salotto di Pulszky contribui alle celebrazioni con una festa. Pulszky venne anche invitato alla cena tenutasi il 17 maggio a palazzo Senistori, anzi, pronunció anche un discorso d'augurio. L'effetto fu straordinario, perché Pulszky viveva la stessa condizione di Dante. Anche gli ungheresi contribuirono ad arricchire i programmi delle feste e alla gara poetica deH'anniversario, parteciparono con una poesia su Dante, di uno dei maggiori poeti ungheresi, János Arany, seritta nel 1852, in ungherese e tradotta in italiano. 57 Gli immigrati ungheresi sentirono a ragione che, nella corrente degli eventi storici, la sorte delle nazioni ungherese e italiana si intrecciava ancora.