Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)
KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia
NOTE 1 Endre Tóth, Az ókor hagyatéka (Eredità dell'antichità}, in Történelem—kép. (Storia e immagine Brani sul rapporto del passato e dell'arte in Ungheria) Galleria Nazionale Ungherese, Catalogo, a cura di Katalin Sinkó, Árpád Mikó, Budapest 2000. pp. 270-271. 2 Nella concezione del programma ebbero un ruolo anche i consigli dello studioso gesuita István Schönwisner, eccellente conoscitore di antichi frammenti epigrafici. Edit B. Thomas, Affreschí di Dorffmeister a Szombathely, in Acta Históriáé Artium, Tom. XII. Budapest 1966. pp. 113-1543 Géza Galavics, Program és műalkotás a 18. század végén (Programma e opera d'arte alla fine del Settecento), in Művészettörténeti füzetek (Quademi di storia dell'arte), 2. Budapest 1971. pp. 28-31. 4 Gyula Komis, A magyar művelődés eszményei 17771848 (Ideali deli'educazione culturale ungherese 17771848), Budapest 1927. I-II. Vol. I. pp. 210-363. 5 Come Ádám Patachich ( 11784) vescovo di Nagyvárad, mecenate eccellente, Ferenc Faludi scrittore e poeta, Antal Gánóczy canonico di Nagyvárad, storico e teologo, János Hannulik professore scolopio e Jacobus Mariosa che visse in Ungheria, ma aveva origini italiane e divenne noto per le sue pastorali. Da recenti ricerche letterarie risulta che la poesia arcadica italiana, soprattutto le opère di Metastasio, sono state trasmesse ai poeti ungheresi che scrivevano in lingua ungherese come Dániel Berzsenyi, Benedek Virág o più tardi Mihály Vörösmarty, da poeti preti che scrivevano in lingua latina e avevano dei contatti con lArcadia di Roma. László Szörényi, Latin nyelvű Árkádia a tizennyolcadik századi Magyarországon (Arcadia in lingua latina nell'Ungheria del Settecento), in Studia Hungarolatina, Budapest 1999. pp. 121-133, e ancora: A magyar irodalom története 1772-tól 1849-ig (Storia della letteratura ungherese dal 1772 al 1849), a cura di Pál Pándi, Budapest 1965. p. 215 6 Kazinczy Ferenc levelezése Í-XÍX. (Corrispondenza di Ferenc Kazinczy 1-X1X), Pubblicata da János Váczy, Budapest 1890-1911. V. p. 510. 7 Cita da 1814- Vedi: Kosáry 1983. p. 302. 8 Galleria Nazionale Ungherese, Budapest, n.inv. 87.10. M. in Régi magyar arcképek (Antichi ritratti ungheresi), Catalogo, Tata 1988. n.cat. 42. 9 "In un paesaggio con cespugli, su una quadriga d'oro trainata da due leoni sta il genio d'Ungheria con due figure femminili ai lati: una incarna l'amore per la patria, l'altra rappresenta i numerosi attributi del nobile popolo ungherese e la sua patria" Pressburger Zeitung 1810. Nr. 101. pp. 1188-1189; Hans Aurenhammer, Joseph Abel in Mitteilungen der Osterreichischen Galerie. 10. 1966. pp. 15-27. 10 Gyula Kornis, A magyar művelődés eszményei 1777-1848 (Ideali deli'educazione culturale ungherese 1777-1848), Budapest 1927. MI. Vol. I. pp. 233, 269; Kosáry 1983. pp. 406-420. 11 Ncll'atto di fondazione risulra che, con la sua raccolta, Ferenc Széchényi fondö la Biblioteca Nazionale Ungherese Széchényi, secondo la denominazione latina: Bibliotheca Hungarica Széchényiano-Nationalis, sive Regnicolaris. Jenő Berlász, Az Országos Széchényi Könyvtár története, 1802-1867 (Storia della Biblioteca Nazionale Széchényi 1802-1867), Budapest 1986. pp. 18-28, 41-50. 12 Gyula Fleischer, Magyarok a bécsi Képzőművészeti Akadémián (Ungheresi all'Accademia di Belle Arti di Vienna), Budapest 1935. 13 Sulla relazione del patriottismo della Monarchia e quello ungherese all'inizio dell'Ottocento, vedi: Edit Szentesi, Birodalmi patriotizmus. Történelemszemlélet, történetírás, történelmi publicisztika és történeti témák ábrázolása az Osztrák Császárságban 1828-ig (Patriottismo imperiale. Concezione della storia, storiografia, giornalismo storico e rappresentazione di soggetti storici neü'lmpero Austriaco fino al 1828), in catalogo citato nella nota n.l, pp. 73-91, 779-781. 14 Quasi settanta studenti ebbero il premio Gundel istituito nel 1784, due il premio Lampi (da 1819), due il premio Czernin (da 1823). Fino al 1850 furono due gli allievi ungheresi ai quali andö il premio della corte (Hof-Preiß, da 1787), 2 S