Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

KATALIN SINKÓ Viaggiatori ungheresi in Italia

6. Klette, Károly: Lago di Garda, 1830 ca, n. 53. pittore di origine ungherese, si recö in Italia per rittrarne le città su commissione di Johann Erzherzog - Libay poi, nel 1855, accompagné in Egitto l'austriaco Josef Breuner, che prima era stato suo allievo 17 . Negli anni 20-30 a Pest, nell'ambiente del Palatino Giuseppe, lavorarono soprattutto maestri viennesi come Anton Einsle e Karl Hummel. Altri pittori provenienti da città tedesche, come Karl Klette (ripr. 6.) di Dresda e Friedrich Lieder furono al suo servizio e si stabilirono nella capitale ungherese. Protetto del Palatino Giuseppe fu il veneziano Giacomo Marastoni o, in ungherese Marastoni Jakab che, da Vienna, fu chiamato prima a Bratislava, poi, nel 1836 a Pest, dove si stabil!. Con l'aiuto del Palatino Marastoni apri la sua Prima Accademia Ungherese di Pittura, che fu una grande scuola di disegno. II Palatino aveva naturalmente dei protetti di origine ungherese. Dai registri dell'Accademia di Vienna sappiamo che, a partire dal 1825, il pittore sordomuto Károly Gyurkovics ebbe dallo stato ungherese una borsa di studio di 300 fiorini annuali. Ferdinánd Vidra studio a Roma dal 1843, e vi abitö per dieci anni. L'anno seguente espresse la sua gratitudine al Palatino con un'allegoria di grandi dimensioni dal titolo Pannónia. Il quadro poi fini nella Pinacoteca del Museo Nazionale. Fu un protetto del Palatino Giuseppe anche il grande pittore Sándor Kozina (ripr. 7-8.) che fu allievo di Peter Krafft all'Accademia di Vienna, poi passö cinque anni in Italia grazié alla borsa

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