Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas

Francesca MORANDINI: Vienna alia metä del secolo XVTH nella descrizione del manoscritto 684 dell’Archivio di Stato di Firenze

130 Francesca Morandini Questo stesso tono, che suona di presa in giro per il popolo Viennese, ha la descrizione successiva dello spettacolo „assai curioso“ che il 10 agosto essi poterono godere dalle finestra della casa dove abitavano: „Diciassettemila tra fanciulli e fanciulle passarono processionalmente; avevano con loro diversi stendardi e diverse macchine; erano divisi in varie compagnie, ciascheduna delle quali aveva gli abiti uniformi. Ve n’erano alcuni che rappresentavano con i loro vestimenti gli angioli e alcune altre le diverse gerarchie de’ santi ed ognuna di loro aveva alia testa un offiziale armato di lancia . . . Terminava questa lunga processione un vescovo vestito pontificalmente col diacono . . . e molti altri sacerdoti con la cotta .. . dietro ai quali venivano tre grandissime macchine in figura di altari sopra le quali stavano legati diversi ragazzi ehe rappresentavano alcuni santi . .. Le laudi ehe si can- tavano da tutta la processione erano in tedesco. I padri gesuiti erano quelli ehe regola- vano e mantenevano il buon ordine. Andö tutta questa turba a schierarsi nella piazza dei gesuiti, dove furono fatte tre dispute sopra la dottrina cristiana da quei ragazzi ehe stavano suile macchine grandi; in particolare ne fu fatta una sotto le finestre di Mon- signor Nunzio. Questo é il modo coi quale i padri gesuiti intendono promuovere il culto di Dio ed instruire la gioventu nelle cristiana religione in un paese ehe abbonda di eretici di diverse sorti.“ In tan to continua vano le visite: i Corsini e il Pecci vanno alia conversazione del „conte Hulefeld“ (Corfiz Anton Graf Ulfeld), gran cancelliere e capo della conferenza (dei ministri), poi I’ll agosto a casa di „Monsignor Frans“ (Giuseppe Angelo de France) „a vedere il suo gabinetto consistente in una serie di medaglie sceltissime, in una pro­digiosa quantitä di camei e pietre intagliate ed altre cose antiche ed in un grandissimo numero di vasi di ogni genere di diverse pietre preziose legate per la maggior parte in oro e tempestate di gemme. Era Monsignor Frans“ — ecco la malignitä fiorentina ehe vien fuori! - „destinato ad accendere le stufe degl’appartamenti dell’imperatrice de- funta; siccome egli era di bella figura ed aveva molta vivacitä, cominciö a godere della sua grazia a segno che ottenne da lei tutto quello che volse; cominciö a fare traffico di diamanti a Constantinopoli, mediante il quale é diventato ricchissimo. Il solo suo ga­binetto, che converrebbe piü all’imperatore che a lui, si pretende che ascenda a qual- che centinaro di migliaia di scudi.“ Mentre il 13 agosto vanno a caccia di starne, ospiti dei barone Toussaint nella sua magnifica tenuta di „Cenau“ (Schönau) presso Neustadt a sedici miglia distante da Vienna, che egli ha comprato con il titolo e prerogativa della baronia per centomila scudi, . . . arriva la nuova del parto della regina. Tutti ripartono per Schönbrun in abiti di gala per assistere al battesimo „della nata bambina23) tenendola al sacro fonte il re di Francia e per lui il suo ambasciatore“. Perö ai pranzi, alle serate, alle visite d’,,appartamento“ all’alta nobiltä Vien­nese, ai ministri di stati esteri o ad importanti personaggi forestieri, i Corsini e il Pecci continuano ad alternare quelle ai tesori dell’arte e della cultura Viennese. Due giornate intere le impiegano a visitare la biblioteca imperiale. 23) É l’arciduchessa Maria Carolina, futura sposa, nel 1767 del re Ferdinando IV di Napoli.

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