Alba Regia. Annales Musei Stephani Regis. – Alba Regia. A Szent István Király Múzeum Évkönyve. 31. 2001 – Szent István Király Múzeum közleményei: C sorozat (2002)

Tanulmányok – Abhandlungen - Fitz Jenő: I nuovi risultati della ricerca su Pannonia in base al tomo VI degli studi. – Die Römischen Inschriften Ungarns. p. 19–22.

Queste affermazioni tuttora valide sono confermate anche dai nuovi risultati ricavati dagli scavi effettuati a Gorsium e dalle interpretazioni di essi. In base a due iscrizioni pervenute a Sárpentele Theodor Mommsen, già nel secolo 19, presentava l'ipotesi di localizzare l'area sacra del culto dell'imperatore, il luogo del concilium provinciáé nella provincia di Pannónia Inferiore nella zona di Székesfehérvár. Le iscrizioni menzionate da Mommsen sono state posteriormente identificate provenienti da Gorsium. Nel corso degli scavi svolti da 45 anni si è scoperto e portato in luce, anche in relazione all'intero impero, un'area sacra di grande estensione con tutti gli edifici tipici délie aree sacre delle province di questo genere: oltre al tempio di Augusto diversi templi, basiliche adatte ad accogliere cerimonie e riunioni della regioné, locali per alloggio e ristoro dei deputati. Le aree sacre provinciali in tutto l'impero costituivano i luoghi di accoglienza per gli imperátori in visita nella provincia (Deiningerl965, pp. 156-172). Per le feste imperiali servivano, senza dubbio, queste basiliche portate in luce, esse erano i luoghi ospitanti le série di rilievi realizzate per gli anniversari centenari identificati da Barkóczi. In base alle tre série di rilievi si puö ritenere che il grande e importante gruppo di piètre scolpite trasportate in Intercisa provengono da Gorsium. Si puö supporre che dopo l'attacco dei rossolani dalla città distrutta di Gorsium non solo le piètre delle tre basiliche venivano portate via per le ricostruzioni progettate sul limes ma anche una notevole parte di quel reperto di pietra che, in base al loro testo e carattere, discutibilmente potrebbero essere collegate al campo militare deU'esercito d'aiuto. Ne fanno parte le iscrizioni collegate al titolo municipale della città, quelle che ricordano funzionari della città, i collegii: gli insediamenti formatisi accanto aile truppo d'aiuto non avevano un governo di carattere cittadino. Questa affermazione, perö, non esclude che ad Intercisa ci potevano arrivare delle piètre anche da altrove corne anche da Aquincum. A quest' ulti ma domanda si offre una risposta nel tomo RIU VI. Secondo la definizione di prima il territorio fino al confine nord ed ovest della provincia, al sud invece fino al limite sud dell'odierna contea Fejér appartenenva alla città di Aquincum (Mócsy 1990, IV. Igazgatás, in Pannónia Régészeti Kézikönyve. Budapest, 1990, p.60, nota 30, p.63.) 1 ". Questa definizione si basava al testo dell'altare di Vájta (CIL, III, 1485, in RIU, п. 1485) il quale, secondo la lettura di Géza Alföldy, avrebbe nominato un funzionario di Aquincum (Alföldy 1959, p. 22). La nuova lettura di quest'iscrizione, invece, non conferma il comple-tamento effettuato prima (Fitz 1993­95, pp.419-420.). Ora in poi si puö considerare giustificata la tesi che territórium appartenente alla città di Aquincum era quello dove si possono dimostrare iscrizioni di funzionari di Aquincum. Questo territorio si 12 Gorsium viene considerata vicus anche da Lányi, védi VII. Település, lakás és életmód, in Pannónia Régészeti Kézikönyve. Budapest, 1990, p.221. funzionari di Aquincum. Questo territorio si estendeva a nord dalla strada principale che collegava Gorsium con Aquincum. L'angolo ovest della zona al sud dalla strada, dove si conoscono le ville, probabilmente era territorio di Gorsium. La grande zona ad est dove né si sono conservate iscrizioni di funzionari della città né ci sono ville è considerabile regioné di civitas Eraviscorum. Riguardo la provenienza delle piètre di Intercisa questa sistemazione del territorio permette di arrivare a importanti deduzioni nuove. Sul territorio di Aquincum, che prima della fondazione della città apparteneva d\Y civitas Eraviscorum, si possono dimostrare, anche nel periodo dell'amministrazione civile, numerosi inse­diamenti celtici corne a Csákvár, Vereb, Tabajd, con un materiale di iscrizioni di 38 pezzi. Sul territorio, pressapoco di uguale grandezza, estesto al sud dalla strada Gorsium-Aquincum, cioè, nella zona della civitas Eraviscorum sono pervenute solo sei iscrizioni. Nel materiale di pietra di Intercisa, invece, sono registrate 37 iscrizioni locali di indigeni. Nella periféria di Intercisa è pervenuto un piccolo insediamento celtico comprendente solo poche case, ma si ritiene escluso che le 37 iscrizioni venissero da questo villaggio. La maggior parte di esse veniva portata ad Intercisa alla meta del 111° secolo, con molta probabilità nello stesso periodo in cui il materiale di pietra di Gorsium raccolto nei cimiteri distrutti degli indigeni veniva trasportata ad Intercisa (J. Fitz in RIU, n.6, pp. 145-147.). Il materiale delle iscrizioni degli indigeni pervenuto in Intercisa permette di pensare che dopo la devastazione del 260 la maggior parte delle piètre veniva trasportata per le costruzioni militari non solo da Gorsium ma anche dal territorio di civitas Eraviscorum. Il trasporto delle piètre ci conduce a un' altra importante conclusione. Il trasporto delle piètre necessarie per il rinnovo dei campi militari sul limes avveniva soltanto dal territorio della città distrutta di Gorsium e dal territorio devastato dei cimiteri della civitas. Il diverso destino delle piètre funebri sul territorio della civitas e di Aquincum permette di dedurre che nel 260 non c'è stato nessun trasporto di piètre dal territorio della città. Non si ha nessun dato su un trasporto di piètre né dei periodi di prima né di dopo simile a quello di grande misura avvenuto dopo la catastrofe del 260. Non si ha, quindi, nessuna prova da permettere di supporre un trasporto di piètre da Aquincum a Intercisa. In base aile iscrizioni della contea Fejér sembra evidente che la maggior parte delle piètre funebri degli indigeni ritrovate ad Intercisa giungevano al limes dal territorio di civitas Eraviscorum: le piètre funebri pervenute nei primi cimiteri a Gorsium ci insegnano la presenza di numerose famiglie eravische sul territorio. Le piètre che ricordano la struttura della città, i culti dell'impero rappresentano persone, donne e uomini la presenza dei quali sembra poco giustificato nella zona deU'esercito d'aiuto di origine siriaca, quindi, similmente 2!

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