Fitz Jenő (szerk.): The Celts in Central Europe - István Király Múzeum közelményei. A. sorozat 20. A Pannon konferenciák aktái 2. (Székesfehérvár, 1975)

G. Bermond-Montanari: Il problema dei Celti in Romagna in relazione agli scavi di S. Martino in Gattara

II, PROBLEMA DEI CELTI IX ROMAGNA IN RELAZIONE AGLI SCAYI DI S. MARTINO IN GATTARA Un periodo ancora oscuro della storia dellTtalia settentrionale è quello compreso tra la fine del pre­­dominio etrusco e la conquista romana. Si tratta di un periodo lungo circa due secoli, durante il quale avviene 1’occupazione della Cisalpina da parte dei Celti)1). Le fonti antiche ci tramandano l’eco degli avvenimenti di questo periodo, ma ci mancano in gran parte le testimonianze archeologiche, ehe servano a consolidare le fonti storiche e che ci consentano di configurare concretamente i Celti, di cui ignoriamo per quanto riguarda la loro permanenza nella Valle del Po in massima parte gli usi e i costumi. Tenendo conto della cronologia Liviana, (Livio V, 33, 34) secondo la quale i Galii sarebbero scesi in Italia „régnante Tarquinio”, si deve considerare questo momento poco dopo l’inizio del VI sec. a. C. Il Baye t(1 2) nel suo commento al testo di Livio propone una data intermedia, attorno al 500 a. C. La data canonica del 390 a. C., deve essere tonuta valida sopratutto per quanto riguarda la spedizione contro Roma. In Emilia, la tradizione corrente fa giungere i 1 ) In generale sui problemi storici nella Padana Orien­tale : G. A. Mansuelli, Problemi storici dell’ Etruria Padana. Atti del 1 Convegno di Studi Etruschi „Spina e l’Etruria Padana”, 1959, 95— 112; Id„ Problemi storici della civiltà gallica in Italia. Hom­mages à Albert Grenier, Col. Latomus, 1962, 1067 sgg. ; W. Kimmig, Die Herkunjt der Kelten. Homma­ges à A’bert Grenier, Col. Latomus, 1962, 884 sgg.; M. ZuCFA, Le culture dell’ Italia settentrionale all’ inizio della conquista romana. Arte e civiltà romana dell’ Italia settentrionale. Bologna, 1964, 38 sgg.; G. A. Mansuelli, Formazione delle civiltà storiche nella Pianura Padana orientale. Studi Etruschi, XXXIII, 1965, 1 sgg.; Id., Etruschi e Gelti nella Valle del Po. Proposte e revisioni per una nuova impostazione problematica. Hommages à Marcel Ren­ard, II, Col. Latomus, 1969, p. 485 sgg. (2) J. Bayet, Tile Live, Histoire Romaine, V Paris, 1954, p. 162 sgg. Galii attorno al 400 a. C., poco prima della presa di Roma. I Boi posere la loro capitale a Felsina, pro­­babilmente creando una pacifica convivenza con gli Etruschi; è indubbio ehe la loro presenza dovette portare ad un notevole mutamento, non solo poli­tico, ma anche sociale ed economico. Un primo muta­mento, ehe risulta assai evidente attraverso i daţi archeologici è la lenta rarefazione dei traffici con P Attica, ehe è riscontrabile attraverso l’esame dei corredi funebri delle necropoli di Adria, Spina e Bologna. Ad Adria situata più a Nord rispetto agli altri due centri, già a partire dalla seconda metà del V sec. cominciano a scarseggiare i vasi attici, ehe verso il 400 spariscono del tutto; a Spina e a Felsina i vasi attici spariscono dopo il 390, e questo dato di fatto è riscontrabile anche dall’esame del materiale provenienţe dagli scavi di Marzabotto. Pare evidente che questo fatto sia principalmente identificabile con l’avanzata celtica in Val Padana e con la crisi del potere etrusco, in seguito alla politica dei Greci in Occidente per opera di Dionisio I, tiranno di Siracusa, che mirava a sostituire nelFAdriatico un’egemonia commerciale siceliota a quella ateniese, nelle vicende della guerra del Peloponneso. Corne si puo osservare attraverso questi dati, resta per ora aperta sia la questione cronologica rela­tiva alParrivo dei Celti nella Pianura Padana, sia la questione di precedenţi infiltrazioni avvenute iso­­latamente. A queste infiltrazioni suggerite dal noto passo di Livio erano state collegati alcuni recenţi ritrovament inell’Appennino Romagnolo. Le testi­­monianze archeologiche attraverso le quali si è sos­­tenuta la tesi della presenza di gruppi celtici in Emilia a partire dalla seconda metà del VI sec. a. C. sono state portate dal Mansuelli e dalla scrivente. Sia la necropoli dei Montironi di Casola Valsenio(3) (3) P. K. Arias, Emília Pr er omana, 1, 1949, 33 sgg.; Id., NSA, 1953, 218 sgg.

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