Thallóczy Lajos: Jajca (bánság, vár és város) története. (Budapest, 1915. Magyarország melléktartományainak oklevéltára. Codex diplomaticus partium regno Hungariae adnexarum 4.)
tutte squadre, partissemo in tre la fantaria come pria, zoé al primiero squadron et a lo ultimo, cussi anche in mezzo, perché passavamo in piú lochi per vallade strette, et victualie portavano ad Jayza insieme nostri cariazi, in longo se destendevamo, taliter che primi non poteriano adiutare li ultimi contra qualche assalto turcal, né l'ultimo a li primi. Et per queste tre parte, facevamo in logi stretti da la fanteria schiopetera. Passato che fossemo piu avanti, ne cominciorono cumularsi, non troppo lontano da la banda dextra de quello loco dove haveano cosi fortificato, et vistoli star in spesso loco de una costa, desmontassemo de cavallo per trar dui colpi de falconeto, cum la mente de non far altro quella sera, solum pernoctar lá, perché era al tramontar del sol. Facto che ebbe il primo colpo troppo alto, con lo segondo mazassemo un turco; per morte del quale turchi se retirorono in certi roveri li apresso a stare. In questo mező, mandassemo nostra fantaria con lo suo capitanio, homo assai pratico, a veder quel loco, qual in suo venir fo saltato con archibusi et schiopeti, et li foreno tre fanti mazati, né lui volse negar suo debito, feriteno et mezorono molti turchi. Quidam Tachani bano, visto che fanteria propria nostra se porta vigorosamente, se aproximö al quanto piú apresso, et noi vedendo le tenebre noturne sopra zonzer, andassemo lá per retirar le zente. Visto nostra fantaria che noi venemo, come dragoni se rampegorono sopra quelli repari, et passorono de lá piú desperatamente che humanamente, et alzorono nostro stendardo verde rosso qual fo passato con molte balote de schiopeto, et morivano molti de loro, perché li erano adosso fanti et cavalli turchi. Visto alcuni nostri servitori lor bisogno, chieseno licentia passare a soccorso loro. Benché ancora non era spianata la via per sufficientia, tamen passorono a scavezacollo et se frontorono con molti turchi lor pochi, et lá mazoreno due capi turchi ditti Lutin Zelabia et Subassa de Maglai. Noi visto non li esser tempó piú recularli oltra dicti repari, li porsemo soccorso de piú fantarie schiopetiere, et cominciassemo manizar guastadori quelli custodiendo per nostri schiopetieri de li lor schiopetieri, et in termino de una hora