Gelcich József–Thallóczy Lajos: Raguza és Magyarország összeköttetéseinek oklevéltára. (Budapest, 1887.)
el qual proprio privilegio abiamo portato cou uoi, — et cusi ve lo diamo dobiati portar; — pertanto supplichemo a la clemenza de la maiesta vostra, che per lo simel ue volia perpetualiter coniirmare per' suo pateute privilegio tutti i privilegi, patti et privilegi et gratie ala comunitate nostra concessi fina bora per i predetti regali de la corona di Ungaria precessori vostri; come fede et speranza abbiamo plenaria in la vostra serenita et maiesta et secondo formaimente se contien in lo ultimo privilegio predicto. — El qual re Vladislavo signor nostro, acettando alla ditta domanda, como se rendemo certi si acetera, et vui subito monstrati lo dito privilegio, et segondo la forma et tenor de quello fatine far uno simile in suo nome. con la sua bolla grandé pendente, et confermato da li prelati et baroni di Ungaria con lor bolle opportune. Da poi, pur segueudo la ditta vostra ambaxiata, li direti come per lo passato, fina del 1438. noi abiamo pagato el censo annual, segondo appar per la expeditoria ultima, la qual li dobiati mostrar; e come el resto del censo predicto annual di anni sei li avete portato, zoie di 1439., 1440., 1441., 1442., 1443. e di 1444. per marzo, supplicando che la soa serenita si degni di farvi far la expeditoria in opportuna forma del censo di anni 6 como e sopra detto, zoe de ducati 3000 triamillia; la qual expeditoria habiando in vostre man, allora come vi ordinerá cusi li dobiati dar e sborsar. Et per caxo dicesse et dimandasse di voler veder li originari privilegii di tutti altri regali concessi et fatti, che non lo crediamo pero, et vui reverentemente vi scusati dicendo non esser sta di bisogno, perche in lo ultimo privilegio di ré Alberto si contien el tuto; et cosi quello li monstrate. Appresso se per la maiesta del prefato nostro signor sarete adimandati per che caxon mandasimo l'ambaxiata a lo imperátor de Turchi con doni o tributo o altro etc., et vui allora con grandissima humanitade et reverenzia li respondete: — Serenissimo signor nostro, eli é vero che, siando sta presa et occupata la contrada di Schiavonia per li detti Turcbi et presi et ligati li nostri mercadanti ragusei con tuto lor aver et mercadantie, per la comunitade et servitori vostri predicti fo mandata la ambaxiata a lo detto signor imperátor di turchi si per