Győri Tanulmányok. Tudományos Szemle 41/2020 (Győr, 2020)

Forrásközlések - Domokos György - Bagi Zoltán Péter: Francesco Mella kapitány levelei Győr 1597. évi ostromáról

DOMOKOS GYÖRGY - BACI ZOLTÁN PÉTER arma galiarda perché li turchi sono venuti sino alle trinciere, ogni giorno pigliamo de li nostri, molti italiani et valoni e sono andati a far turchi di sua volontà si ritrova 85 di 71 (...) di 27 si aspeta di giorno in giorno che li turchi vengano a socorere Giaverino, quali per quanto si dice patiscano di vituaria asai et ogni notte va in guarda da tre mila cavali. Et quando giungiesimo il campo giunsi il signor Palh qual conduceva prigioni quatro turchi homeni principali, qual lui a preso sotto Peste con tre corriere di cavali et taliò a pesi da trenta turchi e li altri se ne fugiveno. Li conduse a presentare a Sua Maestà li turchi et le va segue cui a la sua giente a Strigonia, et se ne restò a quela frontiera et ne lo quili turchi ne fano star vigilanti perché ogni giorno si lassano vedere, io dubito se si atacha Giaverino che (...) ha giente asai et se odadine il mio pocho parere (...) se farà cosa alcuna di buono che quanto (...) a Vostra Eccellenza continuaro ogni ordinario aserire (...) tutto quelo che poteva. Suplicho Vostra Eccellenza che mi perdoni se lo non scrivi tropo bene, perché io non so il (...) et (...) che io scriva la notte perché il giorno (...) don Giovanni mi adopera onde la Eccellenza Vostra mi averà (...) il fine della presente et a Vostra Eccellenza Illustrissima humilmente dal campo di 18 7bre 1597 di Vostra Eccellenza Illustrissima umilissimo et (...) servitore, Francesco Mella 3. Archivio di Stato di Modena Archivio segreto Estense Cancelleria Carteggio ambasciatori Ungheria b.4./36 Francesco Mella/6. [Ir] Militare 1597 Illustrissimo et Eccellentissimo Signore Patrone mio Observandissimo Ho scrito molte litere a Vostra Eccellenza dopo che io sono in campo, ma non so se sarano venute sicure, per esere noi spartiti dal campo con la nostra giente, al nostro primo posto su la Rabaniza, dove non vi è la posta ordinaria di Viena. Vengo ancora con la presente di nuovo a far umile riverencia a Vostra Eccellenza Illustrissima et darli conto della morte del mio tanto amorevole signore il signor Don Giovanni di Pernestan, qual morse di una canonata et questo fu eri che fue l’ultimo giorno di setenbre, nel qual la matina il signore fece convitar alcuni cavalieri francesi a desinar con lui, fra li quali era un colonel di valoni et un lochotenente colonelo et mentre che ci mangiava, il signor dice a questi francesi che quando avese autto giente risoluta con lui che li bastava l’animo di atacar un petardo alla porta di Giaverino da quela banda dove siamo noi, se per la porta era ne la maniera che un capitano gienovese e me li avesse referto, perché la notte innanti noi l’eremo stata areconosere, sicome ne farà sempre fede tutto questo regimento. Dirò poi di sotto a Vostra Eccellenza nella maniera che reconosesimo , desinato che ebe il signore, lì vene voglia di andar lui, con queli francesi a riconosere 120

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