Prokopp Mária: Un nuovo crocifisso dipinto del trecento nel Museo Cristiano di Esztergom (1974)

UN NUOVO CROCIFISSO DIPINTO DEU TRECENTO NEL MUSEO CRISTIANO DI ESZTERGOM di Mária Prokopp Nel 1967 il Museo Cristiano di Esztergom ha acquistato dall’antiquariato di Budapest una tavola dipinta in pessimo stato di conserva­zione1 (fig. 1). Sulla tavola di legno a forma di croce compare una raffigurazione dipinta di Cristo crocifisso conforme al particolare tipo delle croci dipinte italiane dei secoli XITI — XIY. La croce, mutilata nei bracci, fortemente ritoccata, con uno strato spesso di gesso sugli orli del legno in decomposizione, è giunta nel museo rinchiusa in un armadietto neogotico. Il lavoro di restauro è stato compiuto da Dezső Varga, capo restaura­tore del museo.2 Con un lavoro accurato di quasi due anni egli ha eliminato le rattoppature poste­riori di gesso; da sotto è emersa l’originaria in­quadratura plastica del croficisso, di colore rosso e formante due gradini di scala, e sono apparsi i punti di partenza degli scomparti quadrati alle estremità dei bracci orizzontali. È stato accertato che lo stipite della croce, sotto il riquadro che cir­condava i piedi, continuava ancora. In base alle analogie delle croci dipinte italiane, il braccio ver­ticale poteva terminare in un campo trapezio- dalc. 11 riquadro che costituisce la chiusura superiore della croce contiene la scritta. Lo stato di deterioramento della materia lignea non per­mette di tentare una ricostruzione dell’eventuale continuazione della composizione. È infatti fre­quente anche nei Crocifissi del fine-duecento e del trecento la raffigurazione della Maiestas Do­mini in medaglioni che sormontano l’iscrizione: una riduzione dell’Ascensione che figurava allo stesso posto nei Crocifissi di epoche precedenti. Dopo l’eliminazione dei ritocchi a olio sono venuti alla luce i colori e le forme originali. Così da sotto lo strato marrone della croce dipinta interna è riemersa l’originaria tinta azzurro-lapislazzuli e il disegno primitivo del nastro che cingeva lo stipite della croce. Anche l’originario orlo classico dell’aureola profilato a gradini al pari dell’in­quadratura — si è liberato del rivestimento di gesso e da sotto il motivo a tralci e foglie d’acanto è riemerso il disegno a foglie minuscole graffiato nel fondo d’oro e la croce dalle estremità spezzate, a doppia orlatura. Sotto l’iscrizione IN RI della tavoletta, di epoca più recente del secolo XIX, a parere del restauratore — è stato scoperto il testo originario disegnato su un fondo terra di Siena e disposto in due righe: «JESUS NASARE/ NU’ REX JUDEOR». Il disegno decorativo delle maiuscole gotiche una volta argentate colpisce perfino nel ricco repertorio delle croci dipinte italiane. — È il corpo che ha conservat o più intatto il suo aspetto originario. Data la mancan­za di strati spessi di ritoccature, dopo la puli­tura le forme morbide e i delicati chiaroscuri pre­sentano in maniera suggestiva il pregevole lin­guaggio pittorico del nostro maestro. 11 completa­mento delle parti mancanti come la barba e una parte del piede — è stato fatto con tratteggi ad acquerello, facilmente riconoscibili. Lo stato attuale della nostra tavola è perciò autentico e può essere un sicuro punto di partenza per un esame dello stile (fig. 2). Il crocifisso dipinto di Esztergom misura attualmente 153x 103 cm. La profilatura della tavola cruciforme è composta di linee dirette che si incontrano ad angolo retto. I bracci della croce terminavano in riquadri quadrati alquanto spor­genti di cui quello superiore, contenente l’iscri­zione, è rimasto il più intatto; le dimensioni delle due estremità laterali si possono desumere dalle linee di partenza originali. Per quanto riguarda la forma dell’estremità inferiore non abbiamo più alcun punto d’appoggio sicuro e perciò non è stato nemmeno tentato di integrarla. Sulla tavola cruciforme si vede una croce dipinta in azzurro, il cui profilo delimitato da linee rette è sottolineato da una sottile striscia bianca. Lungo il fusto ver­ticale della croce interna dipinta, ai due lati, sullo sfondo del corpo, appare un ornato a nastro verti­calmente disposto. Il disegno graffiato nel fondo Acta Hist. Art. Hung. Tomus 20, 1974

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