VJESTNIK 6. (ZAGREB, 1904)

Strana - 111

Ili non pensino a qualche cosa, la potrà richiedere a sua instantia, per mostrare di fauo­rire uno suo seruitore da F'ermo. 3°. Fare consegnare a detto suo fratello trecento archibugi da rota, trenta da posta, cinque pezzi di artigliaria, sei migliara di polvere, et tre di piombo, accio le possi fare carricare nel primo maggio. 4.° ordinare li 300 soldati, et farli stare preparati. 5°. Prouedere pel il passaggio di soldati ò per mezzo di Venetiani ò pure senza fidarsi di loro, con altre barche d'Ancona come parerà meglio. Vatikanski Arhiv, Nunziatura di Francia sv. 20, fo 347; vlastoručni zapisali državnoga tajnika kardinala Azzolino. XIII. 1586. 9. kolovoza, Beč. Petar Calmici javlja državnom tajniku kardinalu Azzolino, da je bio u Ugarskoj potražiti fra Angjela Trogiranca, te s njime skupa propitao se u Beču, što je s pitanjem senjske biskupske stolice ; ne budući to pitanje još riešeno, da se je sklonuo vratiti se u Dalmaciju, da ohrabri urotnike ; napokon prosi od sv. olea proštenje J blagoslov za sve učestnike podhvata, koji bi se imao izvesti o Miholjdanu, i za to neka se pospješilo pošalje zaira i obskrba. All'Ulustrissimo e Reverendissimo Monsignor Decio Cardinal Azzolino, et dignissimo secretarlo di Sua Santità, Roma. Illustrissimo et Reverendissimo Monsignore, Signor et Patron mio sempre Colendissimo ! Dopoiche alli 14 del passato io scrissi a V. S. Illustrissima et Reverendissima in risposta della sua delli 28 Guigno, che uoleva andar in persona a Praga ä ritrovar il Reverendo et persuaderli a uoler andar ad effettuare quanto mi hauea promesso circa il nostro trattato, intendendo che il detto Reverendo douea ritornar di corto a Graz, io l'aspettai non so che giorni per schiuar il uiaggio, et alla fine uedendo che non ueniua mi mesi in uiaggio, et uenni qui in Vienna, doue hauendo trouato, che il Reverendo non non era qui, nè a Praga, ma in Ungaria, subbito mi risolai di andarlo à trouare, sicome sono andato et conferiteli la bona risolutioni di Sua Santità se n'è allegrato, et ho fatto che meco sene venghi qui in Vienna, per ueder quel che sarà del Vescouato promessogli, et farlo risoluere di andar ad effettuar il negotio, doue non auendo lui ritrouata la riso­luzione del Vescouato, et esortandolo io a lassarla, con speranza di ottener cose maggiori da Sua Santità riuscendo l'impresa, et andarsene hora in Dalmatia, lui tanto per la ettera di V. S. Illustrissima et Reverendissima quanto per le mie calde essortationi si è risoluto di andare ; ma perchè facendo tal cosa, lui non spera di ottener altro da questo Prencipe in ricompensa delle sue gran spese, et fatiche, dache la cosa del Vescouato è incaminata, et massime havendoli io detto, che ne sarà scritto anco da V. S. Illustrissima e Reverendissima a Monsignor Nuntio di Praga in suo fauore, me ha pregato che io mi estendi sino a Praga, per far nascer tanto più presto la sua risolutione permezzo di Monsignor Nuntio, promettendomi di uoler partir de qui subbito, andar a Graz, et iui fermarsi sollo otto o diece giorni, et poi senza dimora andarsene inpersona in Dal­matia per stabilir gli animi delli suoi congiurati, et là aspettar tanto la risolutione del Vescouato, quanto anco la già da lui richiesta munitione, et risolutione di Sua Santità, dicendo mi che nel primo nostro trattato lui richiedeua una cautione, che Sua Santità confirmaua tutto quello che già era stato trattato et promesso da questo Prencipe, et ancor che lui per questa lettera et risolutione di V. S. Illustrissima et Reverendissima sia certo che non si mancarà, non dimeno par poterla mostrare della a quelli homeni che faranno l'effetto, ha desiderato sommamente, però essendo questo una fnimina cosa, prego V. S. Illustrissima et Reverendissima à uolerla mandare per farli questa soddis

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