VJESNIK 7. (ZAGREB, 1937.)
Strana - 56
56 vitio di Dio col mantener nella sua santissima fede tant'anime, che sono in procinto di perdersi, se non vengano prontamente soccorse e sostenute. Che conservandole et eritrando in dominio di quel regno, potrà la serenissima Republica oltre tanti bsnefitii prevalersi de genti, grani, animali, et altre cose, che quei paesi di tutto sono fecondi et abbondanti. Quanto alla terza della necessità d'applicarsi i stimoli sono violenti, che se si perde quest'occasione tant'oportuna ne potrebbono sortire alla serenissima Republica notabilissimi pregiudizi. Perchè se quei populi s'abbandonano saranno costretti ceder affatto miserabilmente alla tirannica soggezione ottomana et finalmente a farsi Turchi per forza, dal che ne conseguiterà, che se fin hora il Turco non ha potuto sfogar a suo gusto il suo rabbioso furore nelle riviere dell'Albania! a danni della serenissima Republica rispetto non solo al puoco numero de Turchi, che sono in quei paesi, ma per il continuo timore, che i ferocissimi habitanti dei monti gli diano alle spalle, quando i populi saranno violentati dalla necessita a farsi Turchi, caderanno anco i monti in lor potere. Il numero sormonterà, riusciranno i Turchi tanto più potenti e senz'altro sospetto del paese potranno scorrer l'Adriatico, le riviere d'Italia, capitar in Istria, et anco fin'à Chiozza. Tutte le nationi dei monti sono fieramente bellicose, arrischiate, et al maggior segno arrapiate contro le tiranade turchesca per liberarsene implorano in si propizia congiuntura i soccorsi della seren. vosi, con lacrime di sangue, prontissimi di servire et obedire forte et fedelmente. La loro intentione già palesa ai Turchi medesimi, se si nega l'assistenza et restino perciò sotto più duro et aspro giogo del Turco riusciranno tanto più fieri et implacabili nemici del nome christiano. Il contado di Zara, Zemonigo. Nadin, Carin e Vrana nel corso di 100 anni hanno mostrati essempii troppo lacrimenoli. Dolcigno medesimo in Albania già tanto fedele alla serenissima Republica, e puoi altretanto molesto et importunno può far'argumento di quello dovesse dipender della rabbia d'un regno intiero populatissimo di gente ardita, potente e disperata. La mia longa e confidente prattica del paese, l'auttorita, che tengo per grazia di Dio sopra l'affetto et animo di quei populi, et in particular de capi principali cooperatori meco d'ogni trattato, la loro volontaria deditione, il servitio della serenissima Republica, il zelo d'avvantaggiar la christianità con oppressione del suo maggiore nemico, et l'oggetto essentialissimo dell' honor di Dio per augmento et conservatione della sua santa fede catholica mi portano giontamente a queste considerationi con l'essebitione di me stesso prontissimo ad ogni cimento d'opera. Industria e fatica sino all'effusione del proprio sangue et esaltatione