Vízügyi Közlemények, 1938 (20. évfolyam)
4. szám - Szakirodalom
33 (fig. 10). Nelle pagine 96—107 sono esposti i metodi adottati nella regolarizzazione delle acque medie, nel corso della quale sono eseguiti 12 tagli, lavori per la protezione delle sponde corrose e cioè : materasse in fascinate, in correnti od in assicelle (fotos 2—3), rivestimenti in calcestruzzo preparati sul posto e con blocchetti sagomati di calcestruzzo, lastre cementizie in semplice giustaposizione ovvero in legame (fig; 11), corazza articolata in cemento armato (fig. 12). e più recentemente materasse di asfalto (fotos 4—6). L'autore descrive dettagliatamente il procedimento dell'esecuzione delle materasse in asfalto. L'iniziatore di tale metodo di protezione delle sponde fu il colonnello Mac Derby, facendone uso la prima volta in America nell'anno 1917. Giova menzionare però, che i primi tentativi erano fatti sul Tibisco da un ingegnere ungherese, Jenő Malina nell'anno 1904. Seguono le modalità della regolarizzazione delle acque di magra (pp. 107— 111) : approfondimento dell'alveo mediante dragaggio (fotos 7—10), e con restringimento del letto mediante pennelli od argini golenali (fig. 13.). L'autore infine dà un quadro sommario sulla regolarizzazione dei principali affluenti (fig. 14) V. STRAMAZZI MISURATORI CON MINIME PERDITE DI QUOTA. I. KENDI-FINÁLY MAGGIORE. (Cfr. le pp. 116—;1 23 del testo ungherese.) Secondo l'autore, il quale nel presente articolo estende il suo studio pubblicato nella rivista „Schweizerische Bauzeitung" (n. 11 del annata 1931, p. 127) sotto titolo : „Gefälleersparniss an Messwehren und Energieberechnung von Wasserwalzen"-le dimensioni più razionali di un stramazzo misuratore funzionando con minime perdite, risultanosi le seguenti (fig. 1) : L 0 = 0-33—0-66 H ; /, = 0-00981 I 2 = 0-00174 L 1 è determinato dall'equazione L 1. / 1 = f = 0-10290 H L 2 può essere derivato come la lunghezza corrispondente ad un rigurgito (TO„ —TO 2), essendo m n la profondità normale a valle dello stramazzo. Per un tale stramazzo la perdita di quota dissipata per la misura, è determinata dall'equazione Z — 0-22,525 H (4) : il dislivello essendo una funzione 7YI della profondità m, e del ß = — 2. m 1 In somma, la portata stramazzante può essere ricavata in base della conoscenza di un solo valore, cioè in base della profondità m 0 che può essere misurata all'estremità a valle della cresta dello stramazzo. L'autore verifica il suo procedimento in due diversi modi. Si può partire dalla formula (7) e introducendo i due parametri Ken deriva le equazioni (24) e (25), le quali forniscono Z come funzione di m 0 e ß, rispettivamente di II e ß. In base di queste funzioni si ricava tale del ß che rende minima la perdita di quota Z. Conoscendo il valore del Z si determina le dimensione dello stramazzo.