Vízügyi Közlemények, 1933 (15. évfolyam)

2. füzet - XVII. Kisebb közlemények

84 trovato là esemplari della Lacerta vivipara e parecchi tipi della lumaca montanara. La rimanenza di tale fauna e flora montanara in questo luogo, trova la sua spiegazione in certe condizioni climatiche ed altri caratteri fisici locali. A mezzo dell'aqcua sotterranea e più specialmente della presenza di arbori ed altre piante acquatile giungono ad effetto tali fenomeni fisici che rendono possibile la vita alle piante ed agli animali subartici. Nella conoscenza di tali ed analoghi interessanti fenomeni microclimatici si trova naturale che il comitato internazionale per la meteorologia agraria, nella seduta di Copenhagen nel 1929. propose di indagare sulla variazione locale degli elementi meteorologici mediante particolari rilievi eseguiti su territori sperimentali di estensione ristretta. Il dott. Geiger nella redazione del suo grande Klimalehre, tende alla conoscenza della vegetazione e per mezzo di questa alla conoscenza di certe questioni biologiche che sono indispensabili per la spiegazione del „microclima" detto anche „fitoclima" Risultato di questa tendenza era la seguente affermazione ; „non solamente il clima definisce le condizioni vitali della vegetazione, ma d'altra parte anche la vegetazione si ripercuote definitivamente al clima. Quanto più densa e più alta è la vegetazione tanto meggiore sarà la ripercussione". In occassione delle sedute dei medici e naturalisti tedeschi tenute nel 1932 a Wiesbaden e Mainz il Dott. Geiger nel suo discorso denotò come trova l'importanza particolare del microclima nel fatto che esso mette in rilievo quei fabbisogni vitali delle piante, degli animali e dell'uomo che sono in un nesso qualsiasi col clima. Non solamente la meteorologia e la climatologia, ma anche la zoologia e la botanica ed a mezzo di queste l'ecologia, l'agrografia, la scienza forestale, quella dell'agri­coltura ed infine la medicina stessa (che secondo il Geiger sono tutte interessate nelle indagini di questi problemi) seguono quasi tutte una tendenza che può essere chiamata biologica. Un tale effetto biologico sul microclima presenta del resto anche l'irrigazione inquantocchè essa è adatta per influire favorevolmente sulla misura della mani­festazione locale di certi elementi meteorologici. In modo analogo la pianta­gione di boschi dispersi fra campi mette in valore molteplici e favorevolissimi effetti microclimatici cioè locali. (Sopratutto nel regime agrario del Bassopiano" che soffre molto a causa del suo clima arido e ventoso e particolarmente pelle siccità estive.) Caderebbe però in grave errore chi da qualsiasi attività umana di tale genere p. e. dall'irrigazione, dalla piantagione di boschi aspetterebbe variazioni nell'entità delle manifestazioni climatiche che si estendono su territori piuttosto maggiori, ovvero spererebbe un'effetto modificativo nell'aspetto del clima medio d'una regione si estesa di cui le variazioni sono pubblicate in guisa di dati dalle stazioni macroclimatiche e più particolarmente quelli divulgati giornalmente dai giornali o per mezzo del radio. L'Autore delucida poi il problema con vari esempì nostrani e da parecchi lati. Fà menzione infine che quando l'Istituto Internazionale dell'Agricoltura emet­teva nel 1926 una circolare alle nazioni del mondo sull'argomento del favorevole effetto microclimatico che l'alberatura lungo i confini delle parcelle campestri eseguisce sulla condizioni di prosperità della vegetazione, allora il governo ungherese fù in grado di rispondere affermativamente perchè ne ha provveduto già sul Basso­piano Magiaro per mezzo della legge n. XIX. dell anno 1933.

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