Buza Péter: I Ponti sul Danubio - La nostra Budapest (Budapest, 1992)

GlÄ GLI AMTICHI ROMANI E FORSE ANCHE RE SIGISMONDO... La storia dei ponti stabili sul Danubio si era giä awiata una volta per essere poi sospesa per lunghi secoli. Anzi, i nostri antenati, fino circa al tempo dei nostri bisnonni non sapevano nemmeno che i popoli sparsi dell’antico Impero Romano una volta si erano accinti a una tale impresa. Solo nel 1870, quando si eseguivano lavori di scavo nell’alveo sotto la direzione di Gusztáv Zsigmondy, una dozzina di metri a nord dell’attuale Ponte Árpád, sono stati trovati i resti di un basamento in legno che era del ponté stabile Romano. Dove- va congiungere l’accampamento militare di Aquincum con la fortezza costruita sulla riva opposta vicino al punto dove il torrente Rákos affluiva al Danubio, cioé con le strade che conducevano attraverso le terre dei barbari, viventi nella gran­de pianura. II ponté doveva essere appoggiato fra l’altro anche sulla piccola isoletta che una volta si trovava a nord del’isola Margherita. Era una celebre isoletta: l’lsola dei bagnanti, co­me veniva chiamata dai nostri predecessori, ed ospitava giä nell’epoca di fioritura di Aquincum diversi edifici balneari e di lusso. La stessa Isoletta dei bagnanti scomparve dal fiume durante i lavori di regolazione del Danubio svoltisi verso la fine dell’Ottocento. Oggi non ne rimane traccia alcuna. Come neanche délié pietre románé, dei basamenti del ponté che rimasero vittime del sobrio lavoro degli ingegneri. II ponté doveva essere senza dubbio di impalcatura supe- riore se conviene applicare questo termine tecnico moderno ad un’opera antica, cioé per quanto riguarda la tecnologia della costruzione doveva essere simile agli acquedotti con la differenza essenziale che il ponté era stato eretto in legno. Nei punti important! i Romani applicarono anche ponti a barca, con ogni probabilitä anche all’altezza dell’attuale ponté Elisabetta. Su ambedue rive gli archeologi hanno trovato le rispettive testate di ponté, sia a Pest sia nel quartiere Tabán a Buda. La prima puö essere anche visitata dagli interessati, vicino alia Chiesa Parrocchiale del Centrocittä. L’idea di un ponté stabile costruito in pietra aveva tentato piü tardi anche il nostro re Sigismondo di Lussemburgo, non per caso nello stesso tempo anche Sacro Romano Imperato- re. Secondo la testimonianza del Bonfini avrebbe anche fatto erigere da esperti francesi una tőrre enorme sotto il Castello di Buda e avrebbe iniziato la costruzione di un’altra identica anche sulla ríva di Pest con lo scopo di creare un ponté gigantesco, sospeso su catene fra le due torri. 1 mastri francesi avrebbero costruito infatti un ponté sospeso su catene per la cittä divisa dal fiume, ma solo alcuni secoli piü tardi. É proba­8

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