László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)
IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 3. Il problema del culto pagano
San Giustino espone ehe i cristiani non rendono omaggio aile statue degli dèi né con sacrifici né con corone di fiori, perché essi sono soltanto opere umane, cost non hanno carattere divino, ma piut- tosto simbolizzano i démoni: "Noi non onoriamo, né con sacrifici molteplici né con corone di fiori, le effigi ehe gli uomini hanno plasmato, posto nei templi e che hanno chiamato dèi, poiché sappiamo che sono oggetti inanimati, privi di vita e che hanno la forma di Dio (non crediamo, infatti, che Dio abbia una forma sensibile come quella che alcuni dicono di aver imitato in Suo onore), ma che, semmai, hanno il nome e la forma di quei cattivi démoni che si sono manifestati"184. Giustino serivé nel Dialogo con Trifone ehe i filosofi facevano ricer- che "sulla monarchia [...] e sulla provvidenza (uepi povapxiaç [...] kkl Tipovoia;)"185. Il concetto della monarchia deriva dalla tradizione elle- nistica. Anche Eusebio di Cesarea rafforza ehe Giustino ha scritto un trattato sulla "monarchia di Dio, ehe desume non soltanto dalle fonti da noi usate, ma anche dai libri degli elleni"186. Ma perché usava Giustino questo concetto a proposito della vita pubblica? In realté il concetto della "monarchia" era un concetto fondamentalmente politi- co-teologico tra gli ebrei alessandrini per esprimere e giustificare la loro supériorité religiosa al paganesimo. Anche la lettura propagandising cristiana, analogamente a quella giudaica, usava il concetto poli- tico-teologico della monarchia divina per esprimere la supériorité del cristianesimo nei confronti della fede politeistica dei pagani187. Nella grecité profana, il termine pomp^ta significava "governo di un solo". Anche Aristotele definisce la parola in questo senso: "È monarchia, secondo il nome, quella in cui uno solo è signore di ogni co- sa"188. Dunque si tratta di un termine tecnico del linguaggio politico che designa una précisa forma di governo. La monarchia è la fede in un unico Dio e i monarchici sono coloro ehe pongono come principio la monarchia, cioè questa fede, in un unico Dio. 184 Apologia I, 9, 1. Cfr. Apologia I, 56, 1-4. 185 Dialogo con Trifone 1, 3. 186 Historia Ecclesiastica IV, 18, 4. 187 E. Peterson, Il monoteismo come problema politico, Bresda, 1983, p. 41-42. Cfr. E. dal Covolo, I Severi e il cristianesimo, p. 83. 188 Retorica 1365 B. 45