László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)
IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 1. La presenza dei cristiani nelle classi sociali superiori
indi il dottore africano tratta di uno strato sociale i cui membri erano influenti nella vita pubblica e alcuni potevano anche appartenere all'ambiente della corte imperiale. 11 dottore africano dice nel suo libro Ad Scapulam ehe è quasi impossibile uccidere tutti i cristiani, perché sono numerosi e appartengono a tutti gli strati sociali, anche agli strati superiori: "Arrio Antonio in Asia aveva scatenato una caccia senza tregua contro i cristiani; allora tutti i cristiani di quella regione si radunarono e si presentarono in gruppo davanti al suo tribunale. Egli ne fece giustiziare alcuni pochi, sfottendo gli altri: 'Voi altri se volete morire, andate ad impiccarvi o buttatevi in qualche burrone'. E se decidessimo di fare altrettanto anche qui in Africa? Che farai di 10000 persone, di tanti uomini e donne, di gente di ogni sesso, di ogni età, di ogni condizione sociale, che si presentassero di loro ini- ziativa al tuo tribunale? [...] Che cosa dovrà mai subire Cartagine stessa, se dovrai decimaria, allorché ognuno avrà riconosciuto tra i condannati i suoi parenti e suoi vicini da casa, allorché pótra vedere tra i cristiani anche uomini e matrone del tuo rango sociale, anzi tut- te le persone più importanti e parenti o amici dei tuoi amici?"78 Secondo la critica di Celso, i cristiani è gente umile, ma quest'af- fermazione è sicuramente gonfiata, falsa79. Dunque la sua esortazio- ne a servire la patria e a non ricusare magistrature civiche sembra molto strana e poco comprensibile80. L'opinione falsa di Celso sui cristiani è un'argomentazione comune dell'antichità secondo la quale per il basso livello sociale sono avversari della società. Appare quindi come un livello di donnicciole. II pariare male degli avversari, il deni- grarli, 1'insultarli erano gli strumenti della vilificazione. Cosî ci si raf- forzava nella propria identité e nelle proprie convinzioni esprimendo il proprio disprezzo81. Tra i coscienti cristiani di Celso potevano essere anche persone di maggiore livello culturale, economica e sociale. Altrimenti è impossibile immaginarsi, perché vuole "riportarli alla ragione". È sicuro che il suo scritto anticristiano non sarebbe stato certamente letto da "car78 Ad Scapulam 5, 1-2. 79 Cfr. Origene, Contra Celsum III, 55. 80 Cfr. Contra Celsum VIII, 75. 81 A. Di Berardino, Obiezione di coscienza e servizio civile nella Cliiesa precostantiniana, p. 115. 23