László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 1. La presenza dei cristiani nelle classi sociali superiori

La cristianità di Apollonio non è sorprendente, perché la diffusione del cristianesimo era più progressiva in Asia Minore. Eusebio tratta di un'altro "senatore romano" Asterio, ma di alcuni decenni più tardi. Egli visse a Cesarea e era non soltanto un "amico degli imperatori", ma anche un cristiano apertamente71. Tertulliano dimostra ehe all'inizio del III secolo, sotto Settimio Se­vero (193-211) si trovavano non solo donne, ma anche uomini della classe sénatoriale tra i cristiani ("clarissimae feminae et clarissimi vi­ri"). Settimio Severo proteggeva questi senatori cristiani72. La loro cri­stianità non poteva rimanere in segreto e non piaceva a molti ehe non simpatizzavano con essi, cosi era necessaria la protezione dalla parte dell'imperatore73. Comunque non conosciamo né il ruolo socia­le dei senatori menzionati da Tertulliano, né i loro nomi né i loro nu­meri. Essi potevano essere i cosidetti Magistratus maiores, quindi rico- privano cariche pubbliche e avevano posti importanti nell'esercito74, oppure potevano essere dei candidati alie cariche pubbliche75. La menzione dei cristiani più elevati non è casuale. La Chiesa ap- profittô dei regno della dinastia severiana (193-235) e conobbe allora una grande espansione, anche negli strati superiori della società. Gli imperatori di questo periodo e la loro corte non erano di origine itali- ca. In tal modo furono poco influenzád dall'antica e rigida tradizione sénatoriale romana ehe significo l'identità dell'impero76. Dunque in questo periodo favorevole aumentava il numero dei cristiani sia tra i membri delle classi superiori ehe tra i funzionari imperiali. Inoltre Tertulliano serivé che i pagani si lamentavano dei fatto ehe persone "omnis dignitatis" si convertivano al cristianesimo77. Qu­71 Cfr. Historia Ecclesiastica VII, 16-17. 72 Ad Scapulam 4, 7. 73 Cfr. M. Durst, Christen als römische Magistrate um 200. Das Zeugnis des Kaisers Septimius Severus für Christen aus dem Senatorenstand (Tertullian, Ad Scapulam 4, 6), in Jahrbuch für Antike und Christentum 31 (1988), p. 102-103. 74 Cfr. M. Durst, Christen als römische Magistrate um 200. Das Zeugnis des Kaisers Septimius Severus für Christen aus dem Senatorenstand (Tertullian, Ad Scapulam 4, 6), p. 114. 75 Cfr. M. Durst, Christen als römische Magistrate um 200. Das Zeugnis des Kaisers Septimius Severus für Christen aus dem Senatorenstand (Tertullian, Ad Scapulam 4, 6), p. 126. 76 Storia del cristianesimo I (a cura di L. Pietri), Roma, 2003, p. 253. 77 Ad nationes I, 1. 22

Next

/
Thumbnails
Contents