Folia Theologica 20. (2009)

Fehér Tivadar: Qohelet 5,17-19

QOHELET 5,17-19 73 Lohfink comincia con la spiegazione della forma ruyp in 5,19. Egli distingue come nei dizionari della ricerca moderna.60 Tra i significati I-II-III preferisce I - il "rispondere", ehe già ha scoperto un rabbino in Brno, Ludwig Levy, e ha descritto nel suo commentario nell'anno 1912.61 py - nel versetto 1,13 esprime un "unfortunate business transaction". Un vi pay ha dato Dio agli uomini. Nel versetto 3,10 viene usata la stes- sa radice npy1?, ma senza yp - in simile modo, - dato da Dio. Si puö vedere un cambiamento: la parola njy non si manifesta sempre nel con­testa negativo.62 Nelle righe 4,8 e 5,13 Qo fa di nuovo ritorno agli affari, dove un uomo ha perduto la sua propriété. Appare la stessa parola py. Un suc­cesso sventurato ha la conseguenza nbin nsn - "un brutto guaio". Si puö costatare che py ha un largo significato, in grande parte negativo, ma anche senza questa connotazione, e senza il "risultato" di - sn. Nella sezione 5,17-19 Qo cambia la sua idea. Il "brutto guaio" diven- ta al contrario: "il bene ottimo" - nppu>« niu (5,17). Secondo Lohfink, in- vece di jn pjy - Qo in questa sezione inserisce la1? nnpba ruyp o’n'bxn (5,19). Il senso negativo 1,13 e 3,10 diventa senso positivo di "gioia".63 In 5,17-19 il nome di Dio si menziona 4 volte. Non c'è un'altra parte del nostro libro dove si puö trovare in tre versetti tante volte. Qo intro­duce Dio per differenziare tra "essere ricco" e tra "diventare capace" di gioire per l'abbondanza della vita. La prima condizione causa disgra- zia esistenziale, se diventa lo scopo primario, la seconda causa una soddisfazione data da Dio, e migliora la qualité della vita umana. Il te­rna gradualmente si sviluppa: py diventa un contenuto positivo, e ap­pare il Dio con la sua azione jnj - "dare". Secondo Lohfink in questo pun to dovrebbe venire la domanda: per­ché Dio dé la gioia? E che cosa essa vorrebbe significare?64 La riga 3,11 non dé la risposta, ma il versetto 5,19 si. 5,19a esprime un desiderio eterno dell'umanité: *qr - non "ricordarsi" i giorni (brevi) della vita. Tutto libro di Qo lotta con la domanda su cosa aspetta l'uo- mo dopo la morte. Sono nascoste le più importanti vicende dell'esis­60 Cf. "Revelation by Joy" CBQ 52 (1990) 625-626. 61 Ibid. 627; LUDWIG L, Das Buch Qohelet, Leipzig 1912. 62 Cf. LOHFINK N., "Revelation by Joy" CBQ 52 (1990) 625-626. 63 Ibid. 630. 64 Ibid. 631-632.

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