Folia Theologica 20. (2009)
Fehér Tivadar: Qohelet 5,17-19
QOHELET 5,17-19 65 Si puö domandare dove sono le fonti della formula ns; ■©« ato? Nella letteratura nella poesia greca, specialmente in Platone si trova la frase: kocàùv cp€\,ov ó àyccOôv öxi raXóv. Una parte dei commentatori accetta che Qo conosceva bene la filosofia popolare dei suo tempo, e ha preso questa idea.24 Altri pensano ehe non è necessario cercare la sua fonte nel mondo greco.25 II "bene perfetto", come espressione, è bene fonda- ta nei pensieri di Qo, perché in 5,12 si trova il contrario: rriin Hin - "il male grave". HD; si usa per rafforzare il ato, e per mezzo di lui porre in vista il dono di Dio.26 "Mangiare, bere e vedere bene in tutta la sua fatica" indica un uomo ehe non possiede la sua propriété, e percio deve lavorare. Questa con- dizione non è un'umiliazione, ma possibilité anche per lui di trovare nella vita la sua soddisfazione. rnto min'?) - "vedere il bene", - si puô tradurre anche con "la gioia", - si riferisce a ciascuno uomo. Per tutti esiste la possibilité di scoprire, avere l'esperienza del risultato, il frutto riDSfbro. É questo valido anche nel versetto 5,17 per l'uomo ehe fatica nella realté della vita. La forma femminile niton viene usata nei contesti negativi. 5,10 - raton - he mangiano altri... 6,3 - nnton - con cui non si puô saziare... 6,6 - nntoi - ehe nessuno non ha visto...27 In 5,17 Qo cambia il contesto. Présenta "il bene" come un'offerta per l'uomo, ehe si puô attualizzare da parte della creatura. Non viene automaticamente, bisogna lavorare, esaurire il dono di Dio. Il successo è il risultato di due persone, nito ha valore nella difficolté, fatiche - Pnvto della vita, ha valore benché i giorni dell'uomo siano contati - wrw nsçp, ha valore nella totalité della realté - tÿoa>n*nnri, se l'uomo prenda la sua "porzione". Questo ipPn non si trova fuori dei campo umano: "portion is the pleasure potential in his wealth".28 Bisogna essere capace di gioire per la sua propriété, o il frutto della sua fatica. I beni acquistati, da soli non possono assicurare la gioia. Secondo Krüger, Kirra si riferisce alia ricchezza concreta. Qo vor- rebbe accentuare la nécessité del proprio possesso, - almeno un minimo, - contro quelli che vogliono dare una connotazione negativa per i 24 Cf. SCHWIENHORST-SCHÖNBERGER L., Kohelet, 339. 25 Cf. HETZBERG H. W„ Der Prediger, (Güterloher Verl.) 1963, 129; GORDIS R., Kohelet, 255. 26 Cf. GORDIS R., Kohelet, 255, - "Heightening the effect". 27 Cf. SCHWIENHORST-SCHÖNBERGER L., Kohelet, 338. 28 SCHOORS A., The Preacher sought to find Pleasing Words, II, 198.