Folia Theologica 18. (2007)

Ágnes Szotyori-Nagy: Attualita di Georgio Vasilievich Florovsky

246 A. SZOTYORI-NAGY Odessa, sotto la guida del noto professore e ricercatore della psico- logia fisiologica Lange.3 A causa della guerra civile, similmente ai numerosi chierici e in- tellettuali, la maggior parte della famiglia Florovsky è stata costretta ad abbandonare l'Ucraina e si è stabilita a Sofia in Bulgaria. Là ha collaborato al livello professionale ed è diventato stretto amico di Nikolaj Berdjaev,4 Più tardi i due si sono allontanati, in maggior parte per causa dell'incomprensione di Berdjaev riguardo agli ordini sacri ricevuti da Florovsky, ma anche per l'atteggiamento critico di Flo­rovsky nei confronti della filosofia di religione di Berdjaev. A Sofia Florovsky è diventato membro di un piccolo gruppo dei giovani studiosi e scrittori chi hanno nominato se stessi Eurasiani, in contrasto con i Slavofili ed Occidentalisti.5 II gruppo si è dedicato alia 3 II primo articolo di Florovsky, intitolato: "On The Mechanism of Reflex Sali­vary Secretion", è stato pubblicato nel 1917 nel Bulletin de l’Académie Impé­riale des Sciences. 4 Nikolaj Aleksandrovich Berdjaev era filosofo e pensatore religioso russo. Nato a Kiev in 1874 in una famiglia dell’aristocrazia. Cresciuto in un ambien­te intellettuale, già quattordici anni ha letto Hegel, Schopenhauer e Kant. All’inizio del ventesimo secolo ha abbandonato il marxismo e si è converto all’ortodossia. Nel 1922 fu espulso dalla Russia dal governo bolscevico. Si è stabilito primo a Berlino, poi, da 1925 a Parigi, dove nella propria casa orga- nizzava riunioni informali nello spirito ecumenico. Tra i partecipanti c’erano protestanti, ortodossi e cattolici (su questi riunioni védi G. H. WILLIAMS, Georges Vasilievich Florovsky: His American Career (1948-1965), in The Greek Orthodox Theological Review 1 1 (1965) 7-107, 32). È morto nel 1948. Sulla vita e pensiero di Berdjaev si veda: R. CEMUS, Berdjaev, N. A., in Di- zionario enciclopedico dell’oriente cristiano (a cura di) E. G., FARRUGIA, 111-112. [in seguito = DEOC] e M. M. DAVY, Nicolas Berdiaev, l'homme du huitième jour, Paris 1964. 5 Suli ’Eurasiani si veda W. GIUSTI, Eurasismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. 5, (dir.) G., PIZZARD, Roma 1950, 81 1-812. Lo slavofilismo era uno dei movimenti del pensiero nella Russia del novecento. Insisteva suile radici sla­ve e sulla fede dei popoli russi (narod). Essendo un fenomeno molto comples- so non è facile trovare i confini tra l’attività letteraria, linguistica, filosofica e quella politica. Questi aspetti formano infatti una stretta unita. Gli slavofili hanno avuto simpatie da una parte per i popoli slavi viventi fuori della Rus­sia, d’altra parte in generale per i minori popoli slavi (cf. Panslavismo, Gran­de Russia). I principali rappresentanti erano A.S. Chomjakov, i fratelli Kire- evskij, i fratelli Aksakov. Cf. W. GIUSTI, Slavofilismo, in AA.VV., Enciclo­pedia Italiana, vol. 31., Roma 1950, 948-949. Mentre gli eurasiani e slavofili hanno idealizzato i tempi prima delle riforme di Pietro il Grande, gli occiden­talisti hanno sollecitato 1’apertura ai modelli occidentali. Gli slavofili e gli

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