Folia Theologica 15. (2004)
István Ivancsó: I Santi Innocenti nei testi liturgici della Chiesa Bizantina
56 I. IVANCSÓ Esaminando il contenuto interno dei nostri testi liturgici, questa convinzione diviene ancora più profonda. Anzi! Possiamo scoprire la realizzazione del mistero pasquale di Gesù Cristo nella loro sorte, nel loro martirio, nella loro salvezza. Infatti, una notevole parte de- gli inni tratta ehe sono già arrivati nella loro meta, cioè sono già salvati, sono totalmente partecipi del mistero pasquale di Cristo. I bra- ni presentano queste cose in modo varie e in forma diversa, ma trat- tano come un fatto. E ne emerge ehe è avvenuto tramite il loro sacrificio fatto per Cristo. E vero intanto, ehe non c'è nemmeno una menzione dei fatto ehe questo sacrificio non fu un sacrificio consa- pevolmente portato, ma fu dei bambini. Perö, molti accentuano 1'innocenza dei bambini, o più precisamente: parlano della loro in- nocenza in forma dei tutto indicativa. Rapportando alie ventuno citazioni, pare poco ehe i testi liturgici parlano soltanto in due luoghi della loro esemplarità, cioè che loro danno esempio. Dobbiamo affermare di nuovo: si tratta dei bambini che non sanno ancora comportarsi consapevolmente. Pero, i due brani, nonostante ciö, rivolgono l'attenzione anche qui sui mistero pasquale di Cristo. La morte da martiri dei santi Innocenti dimostra ehe vale la pena vivere con Cristo, morire con Lui, affinché si possa essere partecipi della vita nuova, eterna con Lui. Infine, appare chiaramente da quattro citazioni ehe i santi Innocenti intercedono per noi nel raggiungere la nostra meta più importante, la salvezza. In due forme si présenta questo fatto nei testi liturgici. Da una parte semplicemente, in forma indicativa. D'altra parte invece - ed in realtà questi sono in maggior numero - in forma supplicatoria: quando imploriamo per la nostra salvezza, affinché anche noi possiamo essere partecipi del mistero pasquale di Gesù Cristo. Si deve fare attenzione anche al fatto che i testi liturgici danno ágii Innocenti di Betlemme il titolo di "santo". In quattro casi gli au- tori li intitolano come santi, tre volte invece come bambini venerabili. - Állóra non ci lasciano il minimo dubbio per la loro salvezza. Concludendo, vogliamo sottolineare che abbiamo eseguito la nostra indagine soltanto in base ai testi liturgici della Chiesa bizantina. Questo, forse, potrà aiutare ad analizzare gli altri aspetti riguardan- ti l'insegnamento della Chiesa.