Folia Theologica 14. (2003)

Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer

122 A. PUSKÁS si trovano isolati l'uno accanto all'altro, ma si riferiscono reciproca- mente l'uno all'altro nella stessa vita non si spiega unicamente con il fatto ehe tutti questi aspetti appartengono allô stesso uomo. L'Io mette in relazione tra loro gli orizzonti ossia i sensi pragmatici déllé totalità parziali della sua prassi e ne forma di nuovo una struttura, appunto l'unità relazionale della sua vita. La costituzione della tota­lità della propria connessione di vita si fa di nuovo secondo la no­stra Verwiesenheit auf Sinn. L'Io mette in relazione i diversi sensi pragmatici e ne costituisce la totalità della sua vita in vista di un senso pragmatico che assume la funzione dell'orizzonte di questa totalità. Questo senso è appunto il senso esistenzial-pragmatico, os­sia il senso della vita del soggetto. Per questo senso, in quanto oriz- zonte della totalità della vita, valgono i seguenti tratti del concetto formale del senso esistenzial-pragmatico: 1. Non è un mero stru- mento o mezzo in vista di qualcos'altro; 2. Riferisce tutti i mezzi a se stesso come loro fine (Zweck); 3. Esso è l'In-vista-di (Woraufhin) della vita umana. In sintesi possiamo dire ehe la riflessione sul fatto ehe l'uomo co­stituisce necessariamente un mondo ci fa capire ehe il senso prag­matico cui siamo riferiti, indirettamente ma necessariamente è sen­so di una totalità, e in fin dei conti quello della totalità della propria vita. In quanto siamo riferiti universalmente e con necessità a qual- che senso pragmatico, indirettamente siamo riferiti con la stessa ne­cessità al senso esistenzial-pragmatico. L'uomo è riferito necessaria­mente e in ogni suo agire al senso esistenzial-pragmatico dal mo­mento che è un Io che costituisce necessariamente un mondo sulla base dei suo essere riferito a qualche senso pragmatico. Sul fatto che l'uomo è riferito al senso esistenzial-pragmatico egli non riflette o tematizza nella maggior parte dei casi. L'uomo si rende conto di questo principio trascendentale della sua prassi non soltanto nella riflessione trascendentale ehe abbiamo appena compiuto, ma an­che, quando si pone la domanda sul senso (Sinnfrage), esige ehe tutto abbia senso (Sinnpostulat), o fa delle esperienze di senso (Sin­nerfahrung) e dell'assurdo (Absurditäterfahrung). La prestazione particolare della riflessione trascendentale sta nel poter mostrare che siamo riferiti al senso esistenzial-pragmatico con necessità tra­scendentale indipendentemente dal fatto se ci siano o meno dei momenti in cui ce ne rendiamo conto a livello riflessivo e tematico.

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