Folia Theologica 14. (2003)

Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer

ARGOMENTO IN FAVORE DELL'ESISTENZA DI DIO 113 riguardo all'esistenza di Dio. Questa specie di certezza differisce fondamentalmente da quella matematica ed empirica. Essa si riferi- sce non a degli oggetti che possiamo osservare, immaginare e co- gliere concettualmente. Al contrario: la certezza trascendentale è la certezza che la nostra esistenza spirituale si radica appunto in do che non puö essere immaginato, colto ed espresso adeguatamente ed eppure costituisce quella condizione originaria della quale non ci liberiamo sia che lo riconosciamo adesso sia che no55. Se ci rendia- mo conto di questa condizione originaria, non possiamo più costa- tare che siamo chiamati ad essere da una potenza casuale della na­tura o dal fato cieco. Ci conosciamo piuttosto come esseri messi nell'orizzonte dei senso, per quanto questo possa oscurarsi. 6.5 La crédibilité e i limiti dell'argomento Possiamo distinguere la validità di una argomentazione dalla sua crédibilité. Nel nostro caso quest'ultima, secondo Scherer, di- pende dalla quantité ed intensité delle esperienze di senso faite nel mondo fattuale56. Se qualcuno fa esperienze di senso, data la corri- spondenza fra queste esperienze e il risultato della riflessione tra­scendentale, quest'ultimo viene confermato e compare come credi­bile. Puô darsi, pero, ehe si sperimentino nel mondo fattuale op­pressione, alienazione, odio, mancanza dell'accettazione da parte altrui, cosicché ehe questo mondo pare assurdo. In questo caso, se, dunque, c'è un abisso fra il risultato della riflessione trascendentale e l'esperienza fattuale, nasce il sospetto ehe la struttura essenziale della soggettività, vale a dire bessere riferito al senso assoluto sia una illusione. Quindi, il fatto di essere capaci di credere di essere venuti dal senso assoluto e di sperare di essere indirizzati ad esso, dipende in grande misura da come usiamo la nostra liberté nei con­front degli altri. Se si fa esperienza di senso nei rapport interperso­nal il nostro essere riferito al senso trova appoggio e viene confer­mato. Se queste esperienze non danno la pienezza dei senso e non hanno il carattere definitivo, questo sta in corrispondenza di nuovo con il risultato della riflessione trascendentale, in quanto quest'ultima mostra ehe l'uomo è riferito al senso assoluto ehe tra­55 SCHERER, Sein - Sinn - Gott, 108. 56 Cf. SCHERER, Auf der Suche nach Sinn, 288.

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