Folia Theologica 14. (2003)

Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer

ARGOMENTO IN FAVORE DELL'ESISTENZA DI DIO 109 dispone e allora sebbene possa cercarlo, non è in grado di produrlo e farlo, ma soltanto di trovarlo come comunicato e dato a lui47. L'uomo non puö dare senso alla sua esistenza, vale a dire non puö produrre senso esistenzial-pragmatico. Dio è il presupposto in­dispensable del senso esistenzial-pragmatico. Senza di lui l'uomo è la cima assurda di un mondo assurdo. Come è da intendere questa affermazione? Abbiamo visto ehe l'uomo è riferito universalmente e necessariamente nell'agire al senso incondizionato della sua vita (senso esistenzial-pragmatico). Se questa sua esigenza trascenden- tale non puö essere soddisfatta, questa esigenza stessa risulta insen­sata, vana e ingiustificabile. Percio, l'uomo stesso sarebbe la cima dell'assurdità, dato che la stessa struttura trascendentale dell'esi- genza dei senso esistenzial-pragmatico la quale lo determina neces­sariamente sarebbe assurda. Anche il mondo sarebbe assurdo, per­ché la costituzione del mondo si fonda anche essa sull'essere riferito al senso esistenzial-pragmatico. Se questa Verwiesenheit auf Sinn è assurda, il mondo costituito grazié a questa Verwiesenheit sarebbe anche assurdo. L'uomo risulterebbe davvero essere la cima assurda di un mondo assurdo. In ehe modo, perô, Dio è il presupposto indispensabile dei senso esistenzial-pragmatico? Perché dobbiamo affrontare l'alternativa: o c'è Dio o non c'è senso esistenzial-pragmatico? Il fondamento del senso esistenzial-pragmatico, come abbiamo visto a proposito del giudizio di senso, è un contenuto di senso (Sinngehalt) cui il sogget- to acconsente, perché esso è valido e giustificato in sé, definitivo e degno di essere per sé stesso. Il realizzarsi di taie contenuto di sen­so puö giustificare l'esistenza umana. Ora, abbiamo visto ehe cosa significa questo realizzarsi. L'uomo non puö produrlo, generarlo, costituirlo, puö solo trovarlo in quanto a lui dato e comunicato. L'uomo necessariamente lo cerca, e non ne dispone. Se ne avesse il possesso, se potesse disporne, non dovrebbe cercarlo. Egli è riferito necessariamente ad un contenuto di senso in sé valido, giustificato, definitivo e degno di esistere per sé stesso, ma non ne dispone e neppure puö produrlo. Secondo Scherer, dal fatto che l'uomo non puö disporre dei sen­so a cui è riferito necessariamente consegue ehe sono sbagliate tutte 47 Cf. Ibidem, 105-106.

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