Folia Theologica 14. (2003)
Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer
110 A. PUSKÁS le posizioni che individuano il fondamento dei contenuto di senso incondizionato in qualcosa di cui l'uomo puô impadronirsi, dispor- re e su cui puo influire in certo quai modo, come per esempio, la natura, il progresso sociale, l'evoluzione della materia. Inoltre, sareb- be ontologicamente infondato ritenere ehe forze o tendenze imper- sonali possono essere il fondamento del contenuto di senso incondizionato per persone48. Il nostro autore identifica Dio con questo fondamento personale del contenuto di senso incondizionato. Se non c'è Dio, non puo es- serci neppure contenuto di senso incondizionato ehe l'uomo esige necessariamente per poter eseguire il consenso alla sua vita. Non essendo possibile la soddisfazione della sua esigenza trascendenta- le, l'uomo si scopre corne essere assurdo. 6.2 La priorità dei senso rispetto all'assurdo Scherer fa ancora un passo avanti nella sua riflessione quando mostra ehe le due scelte possibili davanti all'alternativa sopramen- zionata non sono ugualmente giustificabili. Il senso, infatti, ha una priorità ontologica rispetto all'assurdità49. Il nostro essere riferiti al senso ci determina con una nécessité trascendentale. Perfino chi lo nega, nel negarlo lo riconosce e lo conferma, perché presuppone ehe la sua negazione sia una azione sensata. Esso è la condizione di possibilité non soltanto delle esperienze dei senso e dell'assurdo, bensî anche dell'affiorare deli'alternativa che in fin dei conti tutto potrebbe essere insensato incluso perfino 1'essere riferito al senso. Se è cosï, se siamo riferiti al senso con nécessité trascendentale, il senso ha una precedenza ontologica rispetto all'assurdo. La relazio- ne fra senso e assurdo non è invertibile. Mentre 1'assurdo sia come esperienza sia come possibilité teorica presuppone sempre il senso, il senso non presuppone 1'assurdo50. Se l'uomo non puo liberarsi dalla condizione trascendentale dell'uso della sua ragione, cioè dal fatto che egli è riferito al senso, non è comprensibile, perché non dovrebbe seguire il suo essere riferito al senso. Se l'assurdità è ontologicamente secondaria e derivata, 48 Cf. Ibidem, 106. 49 Cf. Ibidem, 107. 50 Cf. SCHERER, G., Welt — Natur oder Schöpfung?, Darmstadt 1990, 112.