Folia Theologica 14. (2003)
Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer
ARGOMENTO IN FAVORE DELL'ESISTENZA DI DIO 105 4.1 La correlazione fra senso ed essere 4.1.1 La domanda circa l'essere implica quella di senso Se poniamo la domanda circa l'essere, ci stiamo ponendo anche la questione sui senso, poichè vogliamo avere essere sensato. Se ci poniamo la domanda sull'essere con serietà esistenziale, stiamo anche interrogandoci sui senso dell'essere. Questa domanda non deve riferirsi solo al senso semantico (significato) dell'essere, ma deve includere la questione: a quale condizione 1'uomo puo dire il suo si all'essere? In base a quale condizione di possibilité egli è capace di accettare la propria esistenza e l'essere in genere come qualcosa di buono, ed è pronto a darvi il suo consenso? Se teniamo presente l'esigenza fondamentale dell'uomo ad essere sensato, la questione circa l'essere deve implicare la domanda sui senso. Noi misuriamo e giudichiamo l'essere in certo quai modo con il senso. Diciamo, infat- ti, ehe 1'insensato non dovrebbe essere. Neghiamo il nostro consenso a cio ehe è insensato e ci contestiamo il diritto all'essere. Il senso ci si présenta come quello che giustifica l'essere stesso e tutti gli enti rendendoli preziosi e degni di essere. 4.1.2 La domanda circa il senso implica quella dell'essere Se è vero ehe gli enti e l'essere stesso devono essere sensati, è al- trettanto vero che ciö ehe è sensato deve essere. Non solo l'essere deve essere sensato, ma anche il sensato deve diventare realtà. Cio ehe è sensato in sè, ma rimane pura possibilité (proggetto, idea) senza essere mai realizzato, resta vuoto. L'essere attuale, invece, ci si présenta corne il compimento dei senso. Più volte Scherer accenna al fatto ehe l'implicazione reciproca della domanda sull'essere e quella sui senso - e di conseguenza la tesi sull'identité dei senso con l'essere come postulato di una sensata esistenza dell'uomo - si fonda sui postulato di senso ehe è il postulato supremo della ragione pratica: II sensato deve essere, 1'insensato, invece, non deve essere39. II sensato deve essere realizzato, non deve rimanere pura idea, utopia o proggetto. L'insensato, invece, deve scomparire, 1'assurdo deve essere annientato. 39 Ibidem, 179.