Folia Theologica 12. (2001)

Mihály Kránitz: Il "Tiro a due" di Roma nella predicazione di Asterio di Amasea

FOLIA THEOLOGICA 12 (2001) 27 Mihály KRÁNITZ IL „TIRO A DUE" DI ROMA NELLA PREDICAZIONE DI ASTERIO DI AMASEA 1. II rapporto delF Oriente e dell'Occidente nei primi secoli Il discorso di Asterio di Amasea1 è un testimone singolare del fat- to corne si è rivolto Lattenzione d'Oriente verso le due fondatori della Chiesa Romana, cioè verso il successore in funzione di Pietro. La festa annuale di Pietro e Paolo, l'anno dopo l'anno, era occasione per precisare il ruolo dei due capi apostoli. La struttura delle chiese dell'Oriente e quella dell'Occidente dal principio - conformemente aile circostanze e aile possibilité - si è sviluppata in maniera diversa. L'Oriente anche originariamente organizzava le sue comunità nelle proprie chiese locali. Le missioni partite dalle capitali delle province sono rimaste in relazione con i „centri apostolid" anche dopo la fondazione delle chiese dei diversi popoli. Infine, queste fondazioni e organizzazioni sono diventate comunità unitarie sotto la giurisdizione di un capometro- polita. Questi chiamiamo patriarcati. Tutto l'Occidente cristiano è un'unico patriarcato, ehe si è forma­to di una comunità di chiese sotto il dominio apostolico del vescovo di Roma. La relazione dei patriarcati dell'Oriente e dell'Occidente nell'età cristiana primitiva (già nei primi tre secoli) si è basata sulla collégialité dei „successori degli apostoli".1 2 Queste chiese locali sono riassunti dopo l'età degli apostoli pri- mariamente non per la potesta di giurisdizione e di governatore del 1 Art. ASTERIUS VON AMASEA, in Lexikon der antiken christlichen Literatur, Herder, Freiburg 1998, pp. 55-56. 2 Questa tradizione è rimasta intatta fino ad oggi, poichè la costituzione „Lu­men Gentium “ definisce la funzione dei vescovi: „ Come San Pietro e gli altri apostoli costituirono, per istituzione del Signore, un unico collegio Apostoli­co similmente il pontefice romano, successore di Pietro, e i vescovi, successo­ri degli apostoli, sono fra loro uniti“. (LG 22.)

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