Folia Theologica 12. (2001)

Salvatore Antonio Mele: Simbologia e teologia nella guarigione del cieco di Betsaida (Mc 8,22-26) e di Gerico (Mc 10,46-52) - Chiavi di lettura per la comprensione del vangelo di Marco

SIMBOLOGIA E TEOLÓGIA NELLA GUARIGIONE 119 bo all'imperfetto, come anche il fatto che nel miracolo si insiste maggiormente sulla fede di Bartimeo, piuttosto ehe sulla guarigione in sé. Se Tinserimento del brano nel suo contesto ci ha condotti a una comprensione migliore dello stesso brano, è vero anche ehe lo stes- so brano illumina la sezione. La sequela di Gesù non emerge princi- palmente corne difficoltà umana, incapacité esistenziale o corne mero sforzo umano, se pur necessario, ma innanzitutto corne diffi­coltà cristologica, corne difficoltà ad accettare il mistero della soffe- renza prima della risurrezione, difficoltà ehe potrà essere superata da un intervento divino e che renderà possibile la sequela. Il segui- re Gesù, senza nulla perdere della sua serietà di radicale impegno richiesto all'uomo, è essenzialmente dono, grazia; scaturisce dalTincontro con Cristo e puö essere realizzato solo in una conti­nua comunione con lui24. In questo modo il brano illumina e la préserva Tintera sezione da una lettura moralistica: "Riscattata dal rischio di una lettura morali- stica, non è più un susseguirsi di imperativi affidati alla buona vo­lonté delTuomo. Gesù non è soltanto il Maestro che ha detto déllé cose grandi e personalmente ha avuto anche il coraggio di viverle, ma senza riuscire a farsi seguire dagli altri. La sequela è un dono; non è un cammino puramente morale, portato avanti dall'uomo con le sue forze, o aperto a pochi più qualificati. E' un cammino pasquale, sacramentale, in cui i passi incerti delTuomo sono soste- nuti dalla potenza di Dio: un cammino non solo sulle orme di Gesù, ma insieme a Gesù"25. Sulla base di queste considerazione non ci sembra esagerato af- fermare ehe il brano è in qualche modo una sintesi delTintera se­zione dedicata prevalentemente all'istruzione sulla sequela. Cio è confermato anche da altri contatti con alcuni brani della sezione. 24 Ben visto da H. J. ECKSTEIN, “Markus 10,46-52 als Schüsseltext des Marku­sevangelium”, ZNW 87 (1996) 50: “Die Erkenntnis Christi ergibt sich nicht erst aus der Nachfolge, sondern sie ist vielmehr deren Voraussetzung”; (il ri- conoscimento di Cristo non segue la sequela, piuttosto essa è una conseguen- za) [traduzione propria]. Dinamica ehe nella nostra pastorale, catechesi...non dobbiamo dimenticare: Vimperativo morale è subordinate ali’indicativo salvifico! 25 V. FUSCO, “Il discepolo”, 425.

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