Folia Theologica 8. (1997)

József Török: Storia della liturgia medievale dell'Ungheria

154 J. TÖRÖK questa costatazione. In base all’esame approfondito delle preghiere del codice Pray risulta del tutto chiaro ehe il libro rappresenta solo una tendenza della liturgia ungherese dell’epoca e non puo essere considerato un predecessore diretto dei missali rimastici dalle epoche più tardive. Esso differisce significativamente perfino dal Missale notatum di Zagabria ehe lo segue a poca distanza nel tempo, sia per tipo di libro liturgico sia per contenuto. La liturgia non veniva solo svolta ma anche insegnata e spiegata. Alla fine del secolo XI lo testimoniava la presenza del libro di Amalarius all’abbazia di Tihany, mentre a cavallo tra il secolo XII e il secolo XIII si leggeva in Ungheria l’opera di Bernoldo di Costanza, il Micrologus de ecclesiasticis observationibus (Ordo Romanus). Il libro fu scritto tra gli anni 1086 e 1100 ed era un’opera contro le novità p.es. le apologie. Lo dimostra la presenza dell’opera una volta autonoma, attualmente rilegata al codice Pray47. È qui ehe si trova la spiegazione allegorica della santa messa, redatta in base ad Amalarius, non ota finora da altre fonti, la cosiddetta expositio missae, che al contrario col precedente, ha sempre formato parte organica del libro. Mentre il Micrologus stava per insegnare il clero che svolgeva liturgia, quest’ultima opera serviva all’insegnamento dei fedeli, nella forma delle domande e risposte48. Nei tempi successivi non sono avvenuti cambiamenti notevoli né nel campo della messa, né in quello della liturgia delle ore. Non contraddice a questa affermazione il fatto che nei secoli successivi della liturgia ungherese i riti diocesani e degli ordini religiosi ospitavano ancora qualche nuova historia rhytmica e poesia liturgica di minore importanza. Già dagli inizi si cantava nelle chiese ungheresi il repertorio delle sequenze di Sankt Gallen, ma all’epoca dei sacramentarium questo formává ancora un libro separato. AI termine del Missale Notatum di Zagabria si trova ormai il Sequentionale, anche se esso contiene ancora poche opere perché è rimasto interrotto e la scelta dei pezzi è diversa dalla prassi ehe diventa generale dal Tre-Quattrocento49. Da allora in poi il missale plenum offre sempre più sequenze per rendere più bella litur­gia, ed esse vanno aggiunte normalmente in Appendice. Il Missale 47 V.L. KENNEDY, For a new edition of the Micrologus of Bernold. In: Mélanges en l'honneur de Mgr. M. Andrieu, Strasbourg, 1956, pp. 221-238.; TÖRÖK, J., Les origines..., o.c. pp. XLIX-LII. 48 ZALÁN, M., A Pray-kódex forrásaihoz (Per le fonti del codice Pray). MK 1926, pp. 269-270. 49 SZENDREl, 1981, p. 24.

Next

/
Thumbnails
Contents