Folia Theologica 8. (1997)

József Török: Storia della liturgia medievale dell'Ungheria

LITURGIA MEDIEVALE 155 Notatum di Esztergom di prima dei 1341 contiene 73 sequenze, i sette messali trecenteschi di Pozsony che seguono l’uso di Esztergom ne contano in tutto 91, il miscela stampato ad Esztergom nel 1484 una cinquantina. II miscela stampato di Pécs è moderato, ne contiene solo 54, mentre quello stampato di Zagabria8 6 50. Di questa raccolta solo 45 coincidono con le sequenze dei messali di Pozsony che fa pensare ad una raccolta, scelta secondo criteri particolari. La raccolta delle sequenze dei Paolini aumenta all’improvviso alla fine dei Quattrocento — inizio dei Cinquecento. Nel loro primo messale stampato (dei 1490) ne troviamo 18, nel secondo (1514) 65, nel terzo (1537) 8351. I dati elencati fanno sentire solo il cambiamento e Parricchirsi, ma non bastano per mettere in evidenza quanto questa sequenze importate o scritte in Ungheria risultano importanti per la nostra cultura latina medievale52. Contemporaneamente al processo menzionato avviene anche 1’introduzione dei tropi. Le breve poesie erano tessute ai canti costanti della santa messa (più raramente ai testi delPufficio). Anche le antiche poesie alleluia erano sostituite in Ungheria con poesie di questo tipo a partire da Trecento. Queste potevano trovare il proprio posto velocemente nelle messe dedicate a Santi Popolari (p.es. San Nicola e San Rocco nel messale stampato di Zagabria o San Paolodi Theba presso i paolini), mentre quelle precedenti venivanà inserite soprattutto nelle messe de tempore (p.es. Natale, Pasqua, Pentecoste). È nata qualche poesia alleluia anche in onore di Santi ungheresi (p.es. Santo Stefano). Anche se queste raggiungevano il livello medio dell’epoca, nel Quattrocento gli inni e le sequenze scritti in Ungheria sono molto indietro rispetto a quelli nati nei secoli precedenti (p.es. Dulce mellis novi favum che Ioda San Ladislao nel Missale Ultramontanorum (1480) e nel Messale di Esztergom del 1512). E terminata 1’epoca delle opere cospicue, alia fine del Quattrocento Punica eccezione è Pufficio dei Paolini. La liturgia medievale in Ungheria alla fina dei Quattrocento e alPinizio dei Cinquecento non dimostrava segni di decadenza, anzi, conservava la tradizione dei secoli ricchi di opere nei libri stampati. Cost 50 Cf. JÁVOR. Hét kéziratos..., o.c. pp. 100-1II; SZÍJÁRTÓ, o.c. 51 TÖRÖK, J., A magyar pálosrend..., o.c. pp. 146-159. 52 RADÓ, P., Pépertoire hymnologique des manuscrits liturgiques dans les bibliothèques publiques de Hongrie. Budapest, 1945.

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