Folia Theologica 8. (1997)
Card. Pio Laghi: Discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Diritto Canonico dell'Universita Cattolica Péter Pázmány di Budapest
8 CARD. P. LAGHI 2. Non è una finalité in sé Una volta affermata la nécessité del DC nella Chiesa, si deve considerare in che senso esso si relazioni alle finalité della Chiesa. Nella Chiesa il primato appartiene alla carità cd alla vita interiore: l’obbedienza alla legge non è mai stato l’unico criterio della santité. Yves de Chartres, il grande canonista del secolo XI, insegnava questo senza ambiguité e aggiungeva che l’amore trascende sempre la legge. Il DC non è ehe un “mezzo di cui dispone la Chiesa per assicurare il raggiungimento delle proprie finalité”. E’ un “servitore” del popolo di Dio: aiuta la comunité ecclesiale a costituirsi nella carità. Questo significa che esso non sostituirà mai né l’intelligenza nell’elaborazione del pensiero, né la générosité e la spontanéité dei cuori, né lo zelo nell’evangelizzazione. Esso non puè supplire la mancanza di educazione o formazione, né puè imporre direttamente la fede o costituire il parametro del comportamento morale. Tuttavia, per usare un immagine, si potrebbe dire ehe il DC svolge spesso un ruolo preventivo e di aiuto, corne un “parapetto”: previene numerose difficoltà ed abusi e per i deboli è uno stimolo a volte necessario. Come serive il Prof. L. De Naurois, “non è certo mediante il diritto che si realizzeranno le grandi conquiste dell’intelligenza e dell’amore; ma senza il diritto esse sono immancabilmente votate all’insuccesso; e ciö basta a giustificarlo e a renderlo degno di rispetto”. 3. Ha bisogno di tecnicità Qui si inserisce una peculiarità irrinunciabile, ehe impegnerà a fondo tutti voi — professori e studenti — che portate la responsabilité di questo giovane Istituto di DC: la tecnicità del linguaggio. Per poter compiere il suo ruolo, il diritto deve mantenersi “tecnico”. Non si deve confondere diritto e morale: il diritto non dé delle esortazioni, ma dei precetti ed è tenuto a formulare tali precetti in una terminológia il più possibile priva di ambiguité. Da cio la sua preferenza per le formule chiare, incisive, lapidarie, in modo da non dare adito al cavillo. Precisione e sobriété sono le caratteristiche essenziali del linguaggio giuridico. Per questo lo studio del DC viene accompagnato da quello del latino, che a tutt’oggi costituisce uno strumento indispensabile, per la