Folia Theologica 8. (1997)

Card. Pio Laghi: Discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Diritto Canonico dell'Universita Cattolica Péter Pázmány di Budapest

INAUGURAZIONE 9 limpidezza e propriété espressiva ehe esso rende possibile, per l’universalità che esso salvaguarda al di là delle varie lingue nazionali, per l’accesso alle fonti antiche e medievali che esso rende possibile. L’impegno richiesto dall’approfondimento di questa lingua — sempre più arduo in un contesto di generale abbandono della classicità negli studi superiori — risulta ampiamente ripagato da una maggiore consapevolezza del valore della storia e dell’indole delle varie norme e da una più acuta capacità e finezza interpretativa. A questo riguardo occorre osservare che la tecnicità richiesta dal DC non coincide sic et simpliciter con quella puramente giuridica del diritto civile. Caratteristica dell’ordinamento giuridico della Chiesa è infatti la cosiddetta aequitas canonica, che pur avendo delle analogie con Yaequitas o epikeia dell’ordinamento civile, se ne distingue nettamente, subordinando l’applicazione di ogni norma canonica al bene supremo della salus animarum o della caritas. I canonisti medievali giunsero ad esprimere tale principio fondamentale nella formula estremamente significativa in omnibus aequitas, quae est Deus. Essi sottolineavano cosi 1’imprescindibile relazione tra 1’espressione canonica e la teológia, che non puö in nessun caso essere ignorate da chi si dedica alio studio del DC. 4. E’ un servizio pastorale Detto questo, non è difficile mostrare come 1’Istituto di cui oggi inauguriamo l’attività debba includere una dimensione propriamente pastorale. Certamente, lo studio cha qui si svolgerà dovrà rispondere senza esitazione a dei criteri universitari, promuovendo la ricerca e l’approfondimento scientifico di tutti gli aspetti connessi con la materia in questione. Ugualmente, non tutti i problemi posti dalla pastorale potranno trovare soluzione in questa sede. Ciononostante, a nessuno sfugge come, senza rinunciare ad una sua qualificazione propriamente accademica, lo studioso di questa disciplina sia chiamato in una maniera a lui propria ad alimentare ed a far crescere una sensibilité veramente ecclesiale, attenta al cammino concreto della comunità cristiana, sia a livello locate ehe universale. In maniera corrispondente, si comprende come una conoscenza adeguata del DC sia parte integrante della formazione presbiterale. Per

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