Folia Theologica 8. (1997)

Card. Pio Laghi: Discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Diritto Canonico dell'Universita Cattolica Péter Pázmány di Budapest

IN AUGUR AZIONE 7 grazia. Ma la società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, la comunità visible e quella spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa ormai in possesso dei béni celesti, non si devono considerare come due cose diverse, ma formano una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino. Per una non debole analogia, quindi, è paragonata al mistero dei Verbo incarnato. Infatti, come la natura assunta serve la Verbo divino da vivo organo di salvezza, a Lui indissolubilmente unito, in modo non dissimile 1’organismo sociale della Chiesa serve alio Spirito di Cristo ehe la vivifica, per la crescita dei corpo (cf. Ef 4,16)”. Ciö suppone qualcosa di più dei semplice esercizio della libertà individuale. Questa, per quanto rispettabile ed insopprimibile, non puö e non potrebbe mai essere considerata come un assoluto. AI di fuori di un’autentica dinamica relazionale, essa pecca continuamente, per eccesso o per difetto. In tal senso, le necessità pastorali non possono essere affrontate in maniera indipendente da ogni forma di disciplina: se il compito pastorale dovesse essere il frutto di una permanente improvvisazione, ci si troverebbe ben presto in una situazione di anarchia, generatrice di abusi di ogni genere, non ignoti, purtroppo, alia storia della Chiesa. In ogni ben ordinata società, al contrario, la libertà individuale ha bisogno di essere disciplinata, stimolata, ma anche protetta, se si vuole evitare l’incuria o l’oppressione sui deboli, la prepotenza ed il sopruso dei potenti. Ciascuno nella Chiesa — sia ehe faccia parte della gerarchia, sia ehe appartenga al clero, ad un istituto religioso o al laicato — deve sapere esattamente cio ehe la comunità ha il diritto di aspettarsi da lui. Tutti devono poter disporre dei mezzi adeguati per premunirsi contro l’arbitrarietà, da qualsiasi parte essa venga. Il diritto, infatti, deve costituire contemporaneamente una coscienza di chi esercita l’autorità ed una protezione per chi deve obbedire. Secondo le parole di Paolo VI ai Prelati Uditori e Officiali del Tribunale della Rota, “libertà e autorità non sono termini che si contrastano, ma valori ehe si integrano; ed il loro mutuo concorso favorisée ad un tempo la crescita della comunità e la capacità d’iniziativa e di arricchimento dei singoli membri... La libertà, infatti, ehe cosa varrebbe all’individuo, se non fosse protetta da norme sapienti ed opportune?” (AAS 62 [1970], 115).

Next

/
Thumbnails
Contents